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Ancora Italia: “I Numeri di Nardella? Sotto il vestito niente!”. Lega: "Delirio d'onnipotenza"

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Federico Bussolin Federico Bussolin © Fotocronache Germogli
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Dopo la presentazione di ieri del bilancio di metà mandato si scatenano le opposizioni in Palazzo Vecchio. Così Federico Bussolin capogruppo della Lega nel Salone dei Duecento"Dopo essersi autoelogiato per quanto "mirabilmente" fatto fin qui per Firenze - afferma Federico Bussolin, Capogruppo della Lega - il Sindaco Nardella ha, ora, un chiodo fisso, ovvero poter sfruttare un terzo mandato per proseguire a deliziarci con la sua generale improvvisazione amministrativa".  
"Probabilmente
- prosegue il consigliere - pensa che il Pd possa vincere facile nel 2024 e quindi si porta, dunque, avanti col lavoro, confidando altresì che i fiorentini non possano fare davvero a meno di lui".
"In tutto questo delirio di onnipotenza - precisa l’esponente leghista - ecco che pare giungergli in aiuto anche il suo segretario, il quale non esclude la possibilità che l'attuale primo cittadino possa fare un "esaltante" tris." 
"Della serie
- conclude Bussolin - se te lo dice Letta, caro Sindaco, puoi stare davvero sereno...".

"Ieri il sindaco Nardella, in uno show evento, come è oramai consuetudine di questa politica dell’effimero votata alla comunicazione e priva di reale spessore, ha ‘dato i numeri’ del suo secondo mandato. Numeri che come sempre vogliono dire tutto e nulla, perché la politica non è quantità ma qualità.
Sotto i numeri di Nardella, la realtà è quella di una una città sempre più votata agli eventi, al turismo di massa e di elites, dove si fa fatica a trovare un affitto decente, dove le famiglie sono  espulse dal centro lasciato in balia di balordi e malamovida. Dove il turismo genera reddito per pochi e contratti da fame iperprecari, nei settori dell'accoglienza e della ristorazione. Dove la rendita sta costruendo uno scheletro immobile, che è un simulacro di città, ridotta a mera quinta per eventi privati o pubblici. Dove vige la  segregazione delle persone 'non conformi' al pensiero dominante. Dove la gente, impoverita, rinuncia a curarsi, e le liste d'attesa si allungano a dismisura. Dove, lo dicono i dati del Cesvot diffusi ieri, le persone sono sempre più isolate, sospettose l’una delle altre, atomizzate.
Come Ancora Italia ci saremmo aspettati qualche parola su questo, non l’ennesimo spettacolino di cui francamente nessuno sentiva il bisogno. Firenze men che mai."

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