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Fiesole, la giunta regionale toscana manda a Marradi i soldi che servivano per il Sant'Antonino

Una brutta notizia inattesa. I fondi già da tempo resi disponibili per la riqualificazione del Sant'Antonino sono stati dirottati altrove.

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l'ex ospedale di Sant'Antonino l'ex ospedale di Sant'Antonino © n.c.
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Arrivano brutte notizie per Fiesole. Il mittente è la Regione Toscana che a sorpresa nella seduta del 12 aprile della Giunta Regionale ha votato all’unanimità dei partecipanti al voto una delibera proposta dall’Assessore alla Sanità Simone Bezzini che di fatto sottrae al comune di Fiesole i fondi già da tempo resi disponibili per la riqualificazione del S. Antonino riassegnandoli a Marradi per la realizzazione di un polo sanitario presso l’ex presidio ospedaliero di San Francesco.

Ecco ancora una pagina buia nella annosa e complessa vicenda che vede protagonista la struttura di Via Vecchia Fiesolana e che si stava forse avviando verso una conclusione positiva con la gara per la sua vendita, attualmente in corso, bandita dalla Usl
Toscana Centro, proprietaria dell’immobile.
In pratica fin dagli anni 1999 - 2000 il S. Antonino era stato inserito nei progetti della Regione per la sua riconversione in RSA con un investimento di più di un milione di Euro a carico dello Stato, integrato da circa 600.000 Euro provenienti dalla Usl e da un
cofinanziamento del Comune di Fiesole di ulteriori 200.000.

Questo piccolo tesoro ad oggi sarebbe stato utilizzato, una volta venduto l’immobile, per realizzare nell’ex-ospedale, tra l’altro, un Distretto socio-sanitario di grandissima utilità per la popolazione fiesolana.
Adesso ovviamente tutto deve essere rimesso in discussione. “E’ inaccettabile che decisioni simili vengano prese senza neppure consultare le Amministrazioni a cui i fondi vengono distratti - dice il sindaco Anna Ravoni. “I Comuni - continua - per potere lavorare al meglio devono essere coinvolti in prima persona ed ancora di più quando si tratta di allocare diversamente fondi sui quali da anni pensavano di potere contare; in questi casi non si può infatti prescindere dalla creazione di un apposito tavolo di concertazione e programmazione con i territori interessati”.

“Nessuna guerra tra noi e Marradi - conclude il Sindaco - però una maggiore considerazione da parte della Regione nei nostri confronti sarebbe stata quanto meno auspicabile: i Sindaci e le popolazioni che essi rappresentano non possono essere ignorati
in maniera così eclatante”.

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