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Madre cicala e il mostro d’acciaio che farà cadere Cupola e Duomo

Suor Domenica Narducci una donna diversa del 1500

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Questa è una storia meno conosciuta di Firenze e precisamente la storia di Domenica Narducci, un’ortolana analfabeta vissuta all’inizio del 1500. Non sapeva scrivere e così parlava molto, dettava a chi lo faceva per lei e così veniva detta "Madre cicala”. Questo non gli impedì di predicare (aveva delle visioni), comporre opere di buona qualità: La visione del Tabernacolo, il Dialogo,la Risposta a Domenco Benivieni dell’anima al corpo, dove specifica al filosofo la funzione della carne e dello spirito e infine, anche una Regola per le consorelle, il Pomario. Insomma trattati, lettere, esortazioni, profezie una grande quantità di opere che oggi si trovano nell’Archivio del Monastero della Crocetta.Tra le sue profezie: “un giorno le carrozze si muoveranno senza cavalli”,“Il Duomo e la Cupola crolleranno quandoun mostro d’accoaop passerà sottoterra”

Suor Domenica del Paradiso nasce a Pian di Ripoli tra gli orti (precisamente nel borghetto dello Spedaluzzo degli Incurabili al Bandino) dove i genitori lavoravano per le suore brigidine del Convento del Paradiso e sembrava dover seguire il “mestiere” della famiglia. Però la vocazione fu più forte anche se fin dall’inizio non sapeva bene che regola seguire: voleva fare l’eremita e provò a seguire la regola di Sant’Agostino e quella di Santa Brigida ma non “reggeva” gli obblighi pesanti delle congregazioni.
Nell’indecisione inizia a far la governante a Firenze ai figli di Giovanni e Ginevra da San Miniato. Era il 1499 periodo fervido tra crisi protestante e consolidamento della Controriforma. Ma presto grazie alle sue “visioni” diviene una guida per molte persone e per un periodo vive con un gruppo di donne sue seguaci fino a che prende i voti come terziaria che regolarizzerà solo in punto di morte a circa 80anni.

Suo confessore fu Francesco Onesti da Castiglione che era canonico di San Lorenzo e precettore di Casa Medici. Fu molto legata al Convento di San Marco ma per il suo spirito libero si dovette difendere dall’accusa di eretica e nemica dello stato e quindi interrompere ogni contatto con i domenicani.

A 42 anni nel 1515 con l’approvazione del papa Medici cioè Leone X fonda il monastero della Crocetta in Laura. Le monache si riconosceva per la croce rossa che portavano sul mantello. Un monastero “diverso” che accoglie non solo monache ma anche laici, religiosi, ecclesiastici, che lei guida come una donna moderna, non discepola ma da “comandante”. Da lei arrivano i personaggi famosi del tempo, per un consiglio, una benedizione. E Domenica si occupa di tutto tra visioni, scritti e perfino con la direzione del monastero dal punto di vista economico. Mettendo alla Crocetta l’arte della tessitura con oro e argento fa diventare il monastero ricco e ricercato. Con l’avanzare della Controriforma e l’Inquisizione in agguato Domenica si ritira sempre di più e i fiorentini la venerano come una santa. Lascia la vita terrena il 5 agosto del 1553 e i Medici già nel 16611 avvia la procedura per la canonizzazione ma ancora oggi è solo “venerabile”.

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