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6 luglio 1343, la festa di Sant’Anna e la cacciata del Duca d’Atene

Oggi si festeggia la Patrona di Firenze.

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porzione dell'affresco "Sant'Anna che caccia il Duca d'Atene"
(Orcagna, 1349, Salotto del Quartiere di Leonora in Palazzo Vecchio, cui si accede dalla Sala dei Gigli) porzione dell'affresco "Sant'Anna che caccia il Duca d'Atene" (Orcagna, 1349, Salotto del Quartiere di Leonora in Palazzo Vecchio, cui si accede dalla Sala dei Gigli) © facebook
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Il 26 luglio 1343 la Repubblica fiorentina elesse Sant'Anna propria protettrice e copatrona. E per un motivo specifico.
In quegli anni infatti le grandi famiglie di banchieri fiorentini e molti piccoli e medi risparmiatori avevano prestato denaro al re d’Inghilterra, Edoardo III, per finanziare l'interminabile guerra contro i francesi.
Denaro che però non fu restituito, causando così un'ingente crisi economica e politica.
Per farvi fronte, nel 1343 il governo della città fu affidato a Gualtieri di Brienne VI, duca (nominale) d’Atene e luogotenente di Carlo di Valois.

Un despota maldigerito dai fiorentini, che infatti lo cacciarono dopo soli dieci mesi, proprio nel giorno dedicato a Sant'Anna, il 26 luglio.
Per i fiorentini fu proprio lei a intercedere per la buona riuscita della sollevazione popolare.
Il Duca fuggì di nascosto da una porticina seminascosta di Palazzo Vecchio, un percorso segreto da lui voluto e che collegava i suoi appartamenti direttamente a Via della Ninna.
Dopo la cacciata del Duca, fu assaltato il carcere delle Stinche, dov'erano detenuti gli oppositori al regime, fatti incarcerare da Gualtieri di Brienne.

Lo storico Giovanni Villani scrisse nel suo "Cronica" che “s’ordinò per lo Comune, che la festa di Sant’Anna si guardasse come Pasqua sempre in Firenze”.

Questo episodio investì la figura della Santa di un’importanza, oltre che religiosa, anche di alto valore civico, ponendola come protettrice della città.
Da allora, viene festeggiata solennemente a Orsanmichele, la chiesa delle Arti, le antiche corporazioni fiorentine, nel giorno che di fatto è una celebrazione di libertà.
Un tempo, il popolo offriva ceri e denaro davanti alla sua immagine, decorata con le bandiere delle Arti.

Nel solco della tradizione, stasera alle 21.30, si svolgerà la celebrazione a lei dedicata nella Chiesa di Orsanmichele, alla presenza della Famiglia del Gonfalone di Palazzo Vecchio, con la consegna del cero all’altare di Sant’Anna.

 

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