Amianto sul tetto del Banti? Vaglia aspetta una soluzione © n.c.
Oggi (domenica 19 maggio) dietro sollecitazione di alcuni lettori OK!Mugello volentieri rilancia un articolo comparso alcune settimane fa sulla pagina del Mugello del quotidiano La Nazione: Un altro spettro si aggiunge ai tanti fantasmi dell’ex sanatorio Banti di Pratolino. Dopo il rischio (per fortuna fino ad ora scongiurato) di occupazioni abusive; dopo le incursioni di incauti amanti del noir e di ragazzini annoiati che corrono seri pericoli introducendosi nella struttura e salendo fino sul tetto (da cui spesso hanno anche lanciato pietre); ora ci si è messa anche la presenza di eternit (e quindi, potenzialmente, di amianto). La questione, un sospetto inquietante per ora non avvalorato da analisi; ma piuttosto evidente dalle foto, riguarda la copertura di un’ala dell’edificio: quella che terminava con il grande solarium all’ultimo piano. Venne sollevata una prima volta nel 2017, in occasione di una mostra fotografica, grazie a immagini che ritraevano (in modo abbastanza inequivocabile) le lastre deteriorate sul tetto. Già in sede di presentazione della mostra si sviluppò un certo dibattito e da allora alcuni abitanti di Pratolino hanno provato a più riprese a sollevare la questione con il Comune, che ha sua volta ha chiesto spiegazioni alla Regione e all'Asl (proprietarie dell'immobile). Dal Comune fanno sapere in particolare di aver chiesto informazioni al responsabile immobiliare della Asl. A Vaglia, però, non sarebbe mai arrivata nessuna risposta in merito alla presenza o meno di eternit (e quindi di amianto) e di quale tipo. Così, mentre dagli uffici fanno notare che si tratta solo di un’ala del tetto e che (per fortuna) l’abitato di Pratolino si trova sull’altro versante della montagna (e quindi non esposto), resta comunque un nervo scoperto e un potenziale fattore di rischio (dato anche lo stato di deterioramento) per gli operatori del vicino canile Asl e per quei ragazzini incauti che, sfidando i divieti, si spingono fino sul tetto. Per il recupero del Banti, negli anni si sono fatte varie ipotesi, la più recente delle quali riguardava l’edilizia sociale e la realizzazione di una serie di alloggi ‘protetti’ per anziani. Nessuna delle quali però si è concretizzata. E il Banti resta un poderoso scheletro sul fianco di Monte Morello. Fonte La Nazione


