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Le becere follie della docente universitaria fiorentina odiatrice di Giorgia Meloni

Se Valditara ha sospeso la maestra che ha il profilo su onlyfans che ne sarà della volgare prof. fiorentina?

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La docente universitaria nel mirino La docente universitaria nel mirino © facebook
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E' il caso del giorno, inutile girarci intorno. Nel bene e nel male il commento social di una docente universitaria di Firenze sulla visita della Premier Giorgia Meloni a Washington dal Presidente Usa Donald Trump fa discutere e crediamo la farà anche nei prossimi giorni.
Avrei potuto per opportunismo esimermi dal girare il coltello nella piaga, ma siccome l'opportunismo non mi appartiene, come non mi appartiene fingere di non vedere e non sentire quando si tratta di tematiche che toccano l'universo femminile dirò anch'io la mia.

Che i social tirino fuori il peggio di noi è evidente, ahimè da tempo.
Che i commenti tranchant senza pensare alle conseguenze penali che questi possano avere siano all'ordine del giorno è altrettanto vero ma così come che nella "trappola" cadano i cosiddetti "leoni da tastiera" ovvero spesso persone problematiche che sfogano le loro ansie, frustrazioni etc.. dietro il riverbero dello schermo. Che però commenti beceri e volgari, per giunta spesi pubblicamente nei confronti del Primo Ministro che rappresenta l'Italia in occasione di un importante impegno internazionale giungano da una docente universitaria fa sobbalzare sulla sedia!

Pare una bazzecola al confronto la vicenda della maestra d'asilo veneta travolta dalle polemiche dopo la scoperta del suo profilo su OnlyFans in cui carica video e foto hot. Oltre alla gogna pubblica del perbenistico veneto di provincia ha subito la sospensione immediata dalla scuola fino alla conclusione delle consultazioni tra il suo legale e quelli della scuola, ma per lei fra i possibili scenari ci sono licenziamento e le dimissioni "volontarie". Di sicuro è che quella vicenda ha spinto il ministero dell'Istruzione Valditara ad aggiornare il codice di comportamento nazionale per i dipendenti pubblici, con una specifica sezione dedicata agli insegnanti e alla loro gestione dei social. Nel codice si legge già che i dipendenti pubblici devono "evitare dichiarazioni, immagini o commenti che possano danneggiare il prestigio o l’immagine dell'amministrazione".

Che ne penserà allora il Ministro della docente universitaria di filosofia fiorentina Daniela Coli (così lei si definisce sul suo profilo) che si è lasciata (molto) andare nel commentare la foto della visita di Meloni da Trump col volgarissimo “Lei si tocca la f*** tutta bagnata per l’eccitazione“, alludendo alla posizione della mano della presidente del Consiglio.

Un post volgarissimo scritto da una donna contro una donna (che poi sia la rappresentante dell'Italia in una missione internazionale delicatissima pare secondario...) che è diventato virale in poco tempo, con centinaia di utenti che hanno commentato e anche per insultare l’autrice. Persino il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ripostato il contenuto commentando solo: “Insegna”. Forse Crosetto ricorderà al collega Valditara il passo del codice etico degli insegnanti suddetto?

Lei, Daniela Coli che si presenta sui social con un volto smarrito e dimesso ha cercato di metterci una pezza difendendosi e definendo le sue parole una “battuta”. Peccato che la "cattiva maestra" oggi oscurata dai social non sia però nuova a certe esternazioni dato che a suo tempo contro Marcello Foa scrisse: "ci sono sempre stati ebrei alleati del fascismo (...) Ma si ricorda come finirono gli Ovazza? Bruciati in una stufa".

Quindi, se la maestra delle scuole d'infanzia veneta rischia il licenziamento per essere attiva su Only Fans che ne sarà della docente universitaria che scrive frasi sessiste e antisemite sui social?

E' presto  per saperlo, ma due cose sono certe.

Una che la scuola italiana viva momenti di grande nervosismo dato che il pensiero unico non è più imperante e moltissimi docenti e dirigenti scolastici storicamente schierati politicamente continuano imperterriti a postare sui social il verbo di sinistra per fare proselitismo ignorando che la scuola deve formare e non catechizzare.

Secondo che le donne che odiano le donne sono un cancro della società che fanno molto male, paradossalmente più degli uomini che odiano le donne. Perché però sulle donne odiatrici di donne in un'epoca di grande sensibilità sulle tematiche di genere, di femminicidi e patriarcato, etc... la croce addosso non la getta mai nessuno?
 

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Commenti 4
  • Antonia Lini

    È chiaramente provocatorio il commento della Coli,in quanto la più grave volgarità che voleva sottolineare è l'incompetenza della premier e del suo governo , La Coli ha la cultura e la capacità di esprimersi perfettamente in ambito accademico . La Meloni no.

    rispondi a Antonia Lini
    mer 23 aprile 04:37
  • LuCa

    Hai perso un'occasione per stare zitta e fare più bella figura, la Meloni sicuramente non sarebbe mai scesa a questi livelli!

    rispondi a LuCa
    mer 23 aprile 12:46
  • Daniele Baldoni

    Vi mando questo commento sapendo in partenza che non sarà pubblicato perché non gradito,ma non importa. Sicuramente il commento della. Prof. su Giorgia Meloni è quanto mai fuori luogo e becero. Ma permettetemi di dire che non c'è bisogno di definire perbenisti gli abitanti del Veneto se non gradiscono che I loro figli abbiano una maestra che, a pagamento, si spoglia e si riprende mentre si masturba o quant'altro. È curioso questo essere di larghe vedute a corrente alternata.

    rispondi a Daniele Baldoni
    lun 21 aprile 08:41
  • lu

    mio nonno mi disse primqa di morire... non fidarti di donne brutte quanto la fame sono delle streghe malefiche e velenose,

    rispondi a lu
    dom 20 aprile 07:52