OK!Firenze

Bruno Confortini - Giuliano Paladini, pittore (e non solo) - Recensione del libro

Giuliano Paladini è, tra il folto gruppo dei bravi pittori mugellani, quello che più di altri ha riportato su tela la campagna mugellana...

  • 165
Giuliano Paladini Giuliano Paladini © NN
Font +:
Stampa Commenta

Ho ricevuto in dono dall’amico Giuliano Paladini un ponderoso volume in cui ha raccolto la sua storia di pittore. Stampato dallo Studio Noferini di Borgo San Lorenzo, il volume ha questo titolo. “Giuliano Paladini. Una storia lunga 50 anni. Una raccolta degli anni che hanno segnato la mia vita di pittore”. Troppo conosciuto Paladini, e anche molto recensito in questi anni, per dire qualcosa di nuovo su di lui e sulla sua pittura. Mi soffermerò brevemente su quanto di particolare mi suscita questa bella raccolta di immagini dei suoi quadri e la rilettura di certi articoli che riguardano la sua arte apparsi sulla stampa locale e non (articoli di Aldo Giovannini, di Fabrizio Scheggi, di Paolo Marini, di Lanfranco Villani, e altri, compreso il sottoscritto).

Giuliano Paladini è, tra il folto gruppo dei bravi pittori mugellani, quello che più di altri ha riportato su tela la campagna mugellana che non c’è più, con i suoi vecchi contadini, i poveri mezzi di lavoro, le stagioni della raccolta, della vendemmia, dei marroni, della semina, i trapeli, gli immancabili tacchini, le stalle, le vacche maestose.

Un “pittore archeologo”, quindi, sul filo della memoria e dei suoi ricordi, lui che viene da una famiglia contadina. Non solo quindi un bravo e sensibile paesaggista (e non solo del  Mugello, ma di ogni luogo abbia visitato, sempre accompagnato dalla sua tavolozza). Questo volume lo testimonia ampiamente, dagli esordi a oggi.

Ma c’è un altro aspetto della lunga attività d’artista di Paladini da mettere in evidenza.

Giuliano non è mai stato solo un pittore. In lui la pittura è sempre stata un mezzo per uscire fuori, letteralmente e simbolicamente, incontrare altre persone, altre arti, creare dei collegamenti, fare rete. Non è il pittore chiuso nel suo studio, chiuso nella sua arte. E’ un grande organizzatore e promotore di idee, di occasioni artistiche socializzanti. Un assessore alla cultura… senza esserlo.

L’esempio più lampante - che nel volume in questione trova spazio - è l’inesauribile attivismo all’interno dell’ ”Associazione Dalle Terre di Giotto e dell’Angelico” che da anni fa della Casa di Giotto a Vespignano un centro culturale attivissimo e aggregante, aperto a tutte le arti, non solo alla pittura. E ne ha fatto un vero giardino della Casa, forse il più bel giardino del Mugello, fruibile, visitabile, pubblico. Questa generosità di Paladini, che si manifesta in vari modi e che va al di là del suo essere un bravo pittore, credo sia un tratto della sua cinquantennale attività da mettere in grande evidenza.

Il volume di Paladini parla dei 50 anni passati a dipingere, a organizzare, a promuovere, a socializzare. Auguriamo a Giuliano, all’amico, al pittore, altri 50 anni così.

(Il volume non è in commercio, chi ne volesse una copia può contattare direttamente l’autore)

Bruno Confortini

 

Lascia un commento
stai rispondendo a