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CAI e Italia Nostra - La sentenza del TAR - Il nostro ricorso non è stato neanche esaminato nei suoi contenuti di merito

Oggi è un giorno nero per la natura toscana e italiana

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Eolico Eolico © NN
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La sentenza del Tar toscano del 10 gennaio respinge il nostro ricorso e quello del Comune di S.Godenzo contro l’autorizzazione all’impianto eolico Giogo di Villore con motivazioni che lasciano intatte le ragioni di sostanza per cui ci siamo opposti a questo intervento di pesante impatto ambientale.

Il ricorso di Italia Nostra e del Club Alpino Italiano è stato neanche esaminato nei suoi contenuti di merito, solo in parte coincidenti con quelli del ricorso del Comune di S.Godenzo;  il collegio giudicante infatti ha dichiarato il ricorso di Italia Nostra e del Club Alpino improcedibile per essere stato presentato mentre l’autorizzazione era sospesa. Su questa interpretazione del Tribunale cercheremo di fare chiarezza nei prossimi giorni e di valutare se sono possibili passi legali per ottenere una giustizia più sostanziale.

In questa vicenda peraltro siamo stati consapevoli fin dall’inizio che il ricorso alla Giustizia amministrativa non è la via maestra per correggere scelte che riteniamo profondamente sbagliate. Il Tribunale Amministrativo per sua competenza valuta, se pure entra in merito, solo la presenza di omissioni e illogicità, ma non censura la sostanza delle valutazioni tecniche, si limita a controllare che queste ultime siano presenti. Le valutazioni tecniche poi sono influenzate da scelte politiche che stanno a monte e da un quadro normativo europeo e nazionale tutto a favore delle energie rinnovabili, individuate semplicisticamente come la panacea della crisi climatica, e dei gruppi industriali privati che le installano e le sfruttano. In questo clima è difficile ottenere procedure autorizzative che realizzino davvero il bilanciamento degli interessi.

Nonostante ciò, abbiamo considerato un nostro dovere e un esercizio di democrazia partecipare a tutte le fasi di questa procedura autorizzativa e affrontare lo sforzo del ricorso, con l’appoggio economico e morale di tanti cittadini, in difesa di interessi non nostri ma pubblici, a difesa del patrimonio dei beni comuni.

Il ruolo auspicabile degli Appennini e del Mugello nella transizione ecologica non può essere quello di produrre energia industriale a prezzo dell'aggravamento degli equilibri idrogeologici e ambientali, di una ulteriore perdita di biodiversità e bellezza, di una ulteriore cementificazione del suolo e di gravi danni all’ambiente.

Oggi è un giorno nero per la natura toscana e italiana. Ma la resistenza alla colonizzazione industriale di natura e paesaggio non finisce con questa sentenza, anzi è appena iniziata.

 

Italia Nostra Onlus

Club Alpino Italiano – Sez.Firenze

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