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A Dicomano un incontro pubblico contro il femminicidio e la violenza di genere

Tra gli ospiti: Elena Baragli, Caterina Gori e Domenica Paglianiti dell’Associazione Artemisia, Leonardo Romagnoli Presidente della...

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Dicomano Dicomano © N.c.
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Il femminicidio continua a essere una delle manifestazioni più gravi e inaccettabili della violenza di genere nella società contemporanea. Una piaga sociale che non si limita al crimine in sé, ma affonda le radici in una cultura ancora permeata da stereotipi e disuguaglianze. Proprio per affrontare questo tema con serietà e consapevolezza, il gruppo Dicomanocheverrà ha organizzato un incontro pubblico dal titolo "Violenze e Femminicidi, come fare muro assieme", che si terrà giovedì 5 giugno alle ore 20:45 nella sala consiliare di Piazza della Repubblica a Dicomano.

L’iniziativa è aperta a tutta la cittadinanza, senza distinzione di genere o età, e ha l’obiettivo di sensibilizzare, informare e stimolare una riflessione collettiva su un fenomeno che riguarda da vicino l’intera comunità. Il programma prevede gli interventi di rappresentanti istituzionali, forze dell’ordine e associazioni che da anni operano nel contrasto alla violenza di genere.

Tra gli ospiti: Elena Baragli, Caterina Gori e Domenica Paglianiti dell’Associazione Artemisia, Leonardo Romagnoli Presidente della Società della Salute del Mugello, i comandanti dei Carabinieri Francesco Fiore e Alessandro Rocchi, Marialuce Benedetti per l’Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici e Sara Di Maio, Sindaca di Barberino di Mugello con delega alle pari opportunità. I lavori saranno introdotti e moderati da Laura Barlotti dell’associazione organizzatrice.

A dare avvio alla serata sarà il saluto istituzionale del Sindaco di Dicomano, Massimiliano Amato. Particolarmente significativa sarà anche la performance del gruppo "Motus Danza" che presenterà la coreografia "Non una di meno", un momento artistico che intende dare voce al dolore e alla resistenza delle donne vittime di violenza.

Come sottolineato da Laura Barlotti, è essenziale non solo rafforzare le misure punitive, ma soprattutto investire in un profondo cambiamento culturale ed educativo. Solo attraverso il coinvolgimento attivo di giovani, famiglie, esperti e istituzioni si può costruire una rete di prevenzione efficace e duratura, capace di contrastare davvero la cultura della sopraffazione e dell’indifferenza.

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