OK!Firenze

Disfatta PD: Togliamo subito ogni possibile dubbio - la riflessione di Simone Peruzzi

  • 6
  • 1860
Disfatta PD: Togliamo subito ogni possibile dubbio - la riflessione di Simone Peruzzi Disfatta PD: Togliamo subito ogni possibile dubbio - la riflessione di Simone Peruzzi © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

La "Rossa" Toscana non esiste più dopo la recente sconfitta alle elezioni del 24 giugno. A questo proposito riceviamo la riflessione di Simone Peruzzi, professionista nel settore della sicurezza, e attento osservatore e commentatore della politica locale.

Togliamo subito ogni possibile dubbio: non c’è nessun diritto per chiunque stia nel PD, o lo abbia votato, di potersi lamentare di quello che c’è adesso in giro per l’Italia. C’è stata una continua ricerca del peggio e molti esponenti della sedicente sinistra italiana hanno perseguito questo peggio per interessi e traffici spesso ai limiti della legalità, sicuramente oltre ogni limite di decenza. L’ostentazione e l’arroganza con cui hanno interpretato il mandato politico è seconda soltanto alla loro manifesta incapacità di farlo senza scivolare in opportunismi che in pochi hanno stigmatizzato. I più, invece, li hanno tollerati se non difesi. Molti elettori e militanti hanno avuto svariate opportunità di andarsene sbattendo la porta e, invece, sono restati li. Perfino i compagnucci di LeU sono colpevoli. Un’operazione tra le più squallide per salvare la poltrona e, infatti, qualcuno quella poltrona l’ha salvata e subito si è riaccodato al carrozzone. Peccato che il carrozzone sia sempre più evidentemente fatto di legno tarlato. E sta andando in pezzi. Finalmente. E’ l’ora della resa dei conti. Non tanto per recuperare possibilità di alternative. Non ce ne sono. La gente è schifata e il popolo, quando lo lasci senza riferimenti finisce con il dare il peggio di sé: non c’è bastato un ventennio triste e drammatico per evitare di ripetere errori legati all’avvento del peggior populismo. Ci risiamo. E ancora una volta si vedono manifestazioni di progressiva perdita di diritti e di totale dissoluzione culturale. Sperperati e smantellati i diritti e le conquiste ottenuti con decenni di battaglie, quelli che dalla Resistenza fino al 1980 hanno caratterizzato una delle società più dinamiche e capaci di conflitto con esiti eccellenti quali: lo Statuto dei Lavoratori, la Legge 833/1978 che ha istituito il Sistema Sanitario Nazionale con annessa la Legge Basaglia per la chiusura dei manicomi e lo sviluppo dei consultori territoriali, vera risorsa sanitaria per le donne; la legge sul divorzio (L. 898/1970); quella sull’aborto (L.194/1978); le riforme della pubblica istruzione a seguito dei movimenti studenteschi nel 1969 con la liberalizzazione degli accessi all'università e le modifiche dell'esame di maturità; fino ad arrivare al referendum contro il nucleare del 1987, ben oltre quel bivio critico che ho individuato nel 1980, ma ancora carico di quello spirito, ultimo rantolo prima della fine della politica. Il 1980 è stato un discrimine importante, con quella marcia dei colletti bianchi FIAT che mise fine ad un periodo storico di lotta per inaugurare quel “riflusso” vissuto con dramma da chiunque abbia avuto in Italia un minimo di spirito di sinistra. E’ qui che prendono il sopravvento quelle manifestazioni di progressiva ricerca del centro che cominceranno con il sindacalismo di Lama e la ricerca di compromesso storico di Berlinguer e che troveranno definitiva consacrazione nella resurrezione della DC da parte del Partito Democratico renziano, all’interno del quale tutti i quadri avevano una provenienza cattolica e democristiana e il resto del partito, lasciato a elemosinare le briciole sotto al tavolo, era comunque di estrazione vetero comunista, con la burocrazia dei vari d’Alema e Bersani che, appunto, ha provato a contrapporsi ma con strumenti e percorsi tanto autoreferenziali quanto incapaci di parlare alla gente. Ecco, la gente. Il PD se n’è bellamente disinteressato da sempre. Forte dei suoi quadri e di parole d’ordine accattivanti ma vuote che servivano semplicemente a sdoganare il mercimonio della politica sull’altare dell’intrallazzo. Un comitato d’affari. Sia nella sua componente democristiana, dilagante e capace di metastasi voracissime, sia nella componente burocratica, arroccata e sulla difensiva, coriacea e patetica. E la gente se n’è andata. La gente la puoi prendere in giro ma dopo un po’ rincorre chi seduce di più. E prima ha rincorso gli sculettamenti delle signorine di Colpo grosso dando base elettorale progressiva a Berlusconi, al quale gli stolti della sedicente sinistra rimproveravano i telegiornali di Fede, quando era evidente anche a un sordo-cieco che l’appeal era dato dalle barzellette di Silvio, dal suo essere irriverente e becero, dal suo ostentare ricchezza e palpate di culi. Andava di moda la frase “Grande Silvio, è un delinquente però tutti vorrebbero essere come lui: c’ha la fica, il Milan vince a mani basse ed è pieno di soldi”.  Fine della politica. E la sedicente sinistra ha rincorso questo strazio anziché contrapporsi e rivendicare altri percorsi più consoni ai propri ideali. Ed ecco che il dibattito s’è fatto roba da stadio. Mai nessuno della sedicente sinistra che si sia interrogato se non si poteva fare altro. Mai nessuno che abbia detto: “fermi, si gira di 180° e si va da un’altra parte”. E rincorrendo Berlusconi si è arrivati alla stagione di Renzi: stessi modi ma senza Fica, Milan e Soldi. Una parodia. Chiaro che prima o poi la gente non gli sarebbe andata dietro. Ma l’erosione dei consensi di Forza Italia, la sua delegittimazione, riuscita al PD, unica cosa oltre allo smantellamento dei diritti, ha lasciato un vuoto che Renzi, nella sua enorme stupidità politica e nella sua totale arroganza non è riuscito a riempire. Anche perché sulla piazza si sono presentati soggetti che giocavano al ribasso urlando e sfanculando tutti i politici con l’unico obiettivo di abbattere “la casta”. E ci sono riusciti. O meglio hanno sostituito una casta con un’altra. Ancora più becera e capace di sdoganare comportamenti latenti, purtroppo mai debellati. Si è passati dal criptofascismo dei 5 stelle alla xenofobia, omofobia e culto dell’autodifesa della Lega. Siamo risprofondati nel fascismo non più latente ma esplicito: la gente è attratta da queste forme di potere forte. Ma prima di morire per autodissoluzione il PD ha letteralmente sfasciato il Paese demolendo con sistema tutte le conquiste del dopoguerra e attaccando in modo pervicace tutti i diritti acquisiti. Non ultimi quelli legati all’ambiente: il referendum sulle trivelle e il disconoscimento palese di quello sull’acqua pubblica sono emblematici. La politica inceneritorista e il perseguimento oltre ogni decenza di grandi opere inutili imposte quali la TAV, il MUOS, il MOSE, fino alla ridicola riproposizione del ponte sullo stretto, sono state non soltanto attacchi all’ecosistema e al bene comune, ma la manifesta ricerca di profitti illeciti sempre sottesi ad opere di questo genere. E le cronache giudiziarie ne danno sufficiente evidenza. Perfino la tratta dei migranti con Mafia capitale è stata evidenza di questo clientelismo spudorato, così come gli affari conseguenti ai terremoti dell’Aquila, Emilia e Amatrice, per terminare con lo spudorato salvataggio di banche che hanno truffato i propri risparmiatori. Il tutto con la complicità di un Presidente della Repubblica che non è riuscito ad impedire il Decreto salva banche, così come ha invece garantito la genesi dell’ennesima legge elettorale truffa. D’altra parte non c’è poi da stupirsi se si mette di traverso alla nomina di Savona nel nuovo governo (eccedendo di gran lunga il proprio mandato) ma non sia riuscito ad impedire la nomina di Salvini a Ministro degli Interni per manifesta indegnità. Il PD ha cominciato a perdere consensi nell’Emilia rossa delle cooperative ed ha finito con questa tornata elettorale per perdere praticamente tutte le Province toscane. Anche Umbria e Marche sono praticamente andate. Il PD, erede di quel PCI che era considerato anomalia in Europa perché capace di raggiungere percentuali vicine al 35%, adesso non arriva al 10%, dissipando un consenso, dopato quanto si vuole, ma che solo 4 anni fa, alle Europee, ha sfondato il 40%. Ma non si torna indietro. Detto questo, detto cioè qualcosa che difficilmente si può confutare poiché è quasi ed esclusivamente una disamina storica ed una mera elencazione di fatti, sorgono alcune domande. La prima è: qualcuno del PD che abbia detto “dove abbiamo sbagliato?” Risposta: no, nessuno. I più se ne sono andati e fanno finta di nulla, quelli che sono restati si agitano come anguille in una pozza urlando che ci sono i fascisti senza prendersi la minima responsabilità di aver loro dato le chiavi del Palazzo. La seconda è: posto il fatto che il PD non esiste più, posto il fatto che sinistra e PD sono termini di un ossimoro, cosa succederà da ora in avanti? Risposta: probabilmente saranno tempi durissimi anche perché non esistono soggetti sociali in grado di contrapporsi al dilagare del populismo fascista che si è impossessato del Paese. Non sarà facile venirne a capo. Personalmente credo che sia importante mantenere elementi di testimonianza e resistenza ma certamente non basati sulle isterie del PD né tantomeno sulle modalità truffaldine che lo hanno caratterizzato. Credo inoltre che sarebbe il caso di riprendere in mano concetti quali l’anticapitalismo e l’antiliberismo ma non vanno di moda. Non si vince oggi dichiarandosi contro il Capitale. E allora si resiste e si vende cara la pelle. La terza è: viviamo in un territorio dove i danni dell’amministrazione PD sono conclamati. La TAV e il disseccamento di decine di falde idriche, la disseminazione di discariche più o meno abusive, progetti abortiti ma pericolosissimi a livello ambientale quali le Pale eoliche sul Monte Gazzarro e la Centrale a biomasse di Petrona, la cava di Paterno, l’inquinamento acustico dell’autodromo, lo sfruttamento idrico non compensato di sorgenti quali quella di Panna, fino ad arrivare a quella tragedia, coperta vergognosamente da quasi tutti i quadri del PD e dalla cecità più o meno collusa dei suoi elettori, che è il Forteto. L’anno prossimo ci saranno le nuove elezioni amministrative di quasi tutti i Comuni mugellani, li rivotate? E se non li rivotate vi portate in casa la Lega anche qui? Risposta: probabilmente li rivoterete, magari non con percentuali bulgare come alle ultime elezioni e come è da sempre, però mi sa che in molti Comuni resisteranno e continueranno con lo scempio del territorio e con la pervicace perseveranza del malaffare più o meno intenzionale. Ma laddove dovessero perdere, ho la netta sensazione, nonché il timore, che sarà proprio la Lega a prendere il potere. Possibile che non ci sia niente di più umano, compatibile con i valori della sinistra, con la solidarietà, l’antiliberismo, la cultura? Non riesco a rassegnarmi. Simone Peruzzi  

 

Lascia un commento
stai rispondendo a

Commenti 6
  • Nedo

    Il criptofascismo di questo criptoc.z.o

    rispondi a Nedo
    lun 2 luglio 2018 12:02
  • niccolò

    visto che hai tutte le risposte, e conosci tutte le verit, ormai svelaci il pi grosso arcano: chi dovremmo mai votare alle prossime amministrative? Grazie mille niccol

    rispondi a niccolò
    sab 30 giugno 2018 12:09
  • Natalino

    La realt evidente,ogni tanto l'elettore riflette e si esprime. Adesso ci dobbiamo preparare a controllare le nuove iniziative di camaleontistici politicanti difensori di costituzione e vitalizi ,ma solo per puri scopi personali e di casta. La loro arte nella dissimulazione e nel sovvertire la realt sempre stato il segreto dell'esistere Natalino

    rispondi a Natalino
    gio 28 giugno 2018 07:14
  • luigi

    prossimo giro a casa anche in mugello... chi salito sul carrozzone renzi probabile debba FINALMENTE andare a cercarsi un lavoro: bettarini, ignesti, capirossi (lei pu tornare a lavorare in comune a borgo, chiaramente con 3.000 euro in meno al mese) ..... e compagnia bella. Le poltrone stanno scricchiolando e il POTERE STA PER FINIRE, mi riferisco ai vari Marchi, Gera, Dugheri, Maggi, Baggiani, ecc. Il tarlo giorno per giorno fa la sua opera, erode, erode erode, fino a quando.... crack!! ci si trova col c... per terra

    rispondi a luigi
    mar 26 giugno 2018 04:28
  • paolo superbi

    Salve,in merito all'articolo di Peruzzi ,concordo quasi in pieno con quanto affermato dallo stesso per i brillanti risultati della Sinistra Toscana. Unica cosa su cui dissento il sentimento verso la Lega di Salvini; non capisco tutta la paura verso un partito che viene temuto a causa della sensibilit verso temi primari e fondamentali in una democrazia moderna ed europea. Ma lo vogliamo capire che il sogno finito e che arrivata l'ora di tornare ad essere cittadini attivi ed orgogliosi di Questa Nazione? Lo vogliamo capire che facciamo parte di una Europa Unita dal sangue di milioni di morti nei secoli passati per guerre di religione e di confine ? Lo vogliamo capire che abbiamo una storia Cristiana e che il fulcro su cui ruota la democrazia la Costituzione che ancor'oggi in parte viene disattesa per buona parte della popolazione ? Pochi punti da sviluppare e attuare e torneremo la Italia orgogliosa che ho conosciuto da bambino

    rispondi a paolo superbi
    mar 26 giugno 2018 12:36
  • paolo superbi

    , culla del volontariato, del buon senso e dell' ingegno. Per quanto riguarda i progetti "intergalattici" della Sinistra, gli elettori, ritenuti a torto privi di capacit intellettive, si sono gi espressi contro un pericolo di svendita del Paese al miglior offerente straniero; voglia la Sinistra prenderne atto lasciando in pace Stalin e Mussolini e tutti gli pseudo fantasmini.

    rispondi a paolo superbi
    mar 26 giugno 2018 12:36