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Esposta a Milano e poi? Quale futuro per la stele di Poggio Colla?

L'eccezionale reperto ora in mostra a Milano è ignorata dai nostri amministratori? Che fine farà a fine mostra. Domande che si pone lo studioso Alfredo Altieri.

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Dopo pochi mesi dalla straordinaria scoperta di San Casciano dei Bagni ancora una volta i riflettori della grande archeologia si accendono sulla Toscana e sul grande popolo etrusco perché mentre l'eco del ritrovamento nella Toscana meridionale ha riempito le pagine della stampa mondiale il silenzio e l'oblio avvolge altre opere straordinarie fra cui la stelle di Poggio di Colla (Vicchio).

Molte volte su queste pagine lo studioso Alfredo Altieri ha raccontato di questo straordinario ritrovamento di cui poco dopo la scoperta ne ha parlato anche la Rai (era il 2016) e quasi sempre, ahimè ne ha parlato non certo per raccontare buone notizie.
Prima Altieri, era il maggio 2021, ha interrogato l'opinione pubblica per spere che fine avesse fatto (leggi qui) e nello stesso giorno erano arrivate le rassicurazioni da parte (leggi qui) di Andrea Santoni (Ispettore onorario per la tutela dei Beni Archeologici del Comune di Vicchio) che aveva rassicurato che era nella disponibilità della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della città Metropolitana di Firenze per interventi di restauro e conservazione e ora lo stesso Altieri ci racconta un'altra novità

Non so se molti mugellani sono a conoscenza di una importante notizia che riguarda il nostro passato, e cioè, che la stele di Poggio di Colla (Vicchio), da sabato 21 gennaio è esposta presso la Fondazione Luigi Lovati a Milano.

Ricordo, che questo prezioso reperto fu ritrovato nel 2015 durante una campagna di
scavo effettuata da un consorzio formato da Università americane e inglesi, ed il cippo, è da classificare come un rinvenimento archeologico di una importanza eccezionale.
Due anni fa scrissi su questo giornale, se qualcuno fosse al corrente o avesse notizia del manufatto, successivamente contattai la Sovrintendenza Archeologica di Firenze, che mi confermò che la stele era in sede, ma la risposta fu insoddisfacente.

Questo cippo in arenaria di circa un metro e mezzo, dove si distinguono 70 lettere dell'alfabeto etrusco, viene datato del Sesto secolo a. C. e risulta la stele di carattere religioso, cioè di divinità etrusche, più importante mai ritrovata la quale è, a tutt'oggi, in fase di decifrazione.

Questo eccezionale reperto resterà in visione presso la Fondazione Luigi Lovati fino al 16 luglio. Mi sorge spontanea una domanda.
Il comune di Vicchio relativamente al sindaco o all'assessore alla cultura, come pure l'assessore alla cultura dell'Unione dei Comuni del Mugello, era giunta loro una comunicazione di questa esposizione a Milano?
E ancora: Che fine farà la “nostra” stele?

Se qualcuno si domanderà qual è l'intento di questo articolo, rispondo, che è quello di tenere vivo l'interesse su un grande “tesoro” ritrovato sul nostro territorio e che, alla “fine dei salmi”, il cippo votivo ritorni in Mugello, come sarebbe logico.
Riace insegna!

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Commenti 1
  • Marco Squarcini

    La stele si trova alla Fondazione Luigi Rovati (NON Lovati) in Corso Venezia 52 a Milano. E' il 'Museo Etrusco' di Milano, e sembra essere di proprietà pubblica. C'èì il sito qui: https://museo.fondazioneluigirovati.org/

    rispondi a Marco Squarcini
    gio 2 febbraio 2023 07:37