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Fiirenze capitale italiana dell'inquinamento acustico

Doppio (triste primato) Tutti i controlli effettuati hanno superato i limiti ed è la città con più esposti in materia da parte dei cittadini.

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Firenze capitale dell'inquinamento acustico Firenze capitale dell'inquinamento acustico © Foto di Elyas Pasban su Unsplash
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I dati Istat in riferimento all'anno 2021 sui controlli effettuati, sui relativi superamenti dei limiti e sugli esposti presentati dai cittadini confermano un triste primato per Firenze.
L'inquinamento acustico che ricordiamo essere pericoloso per gli ecosistemi e per la salute umana e che ogni anno causa 12.000 morti premature in Europa vede tra i capoluoghi di città metropolitane Firenze come quella con più superamenti nel 2021 e con più esposti dei cittadini.

Con inquinamento acustico si intende, secondo la definizione fornita dalla legge 447/1995 "rumore di entità significativa prodotto dalle attività umane e tale da creare fastidio e disturbo".
Si tratta di un fenomeno significativo e troppo spesso sottovalutato che oltre a danneggiare gli ecosistemi e la salute di chi li abita costituisce un fattore di deterioramento dei beni, dei monumenti, e ostacola la fruizione degli spazi pubblici.

Come riporta la European environmental agency l’esposizione prolungata a rumore forte può causare sull'uomo problemi quali insonnia, stress, difficoltà nello sviluppo cognitivo e patologie metaboliche e cardiovascolari.

Si tratta di una condizione che colpisce almeno un quinto di tutta la popolazione europea,
A subirne le conseguenze non sono soltanto le persone, ma anche gli animali. In particolar modo quelli che comunicano tra loro attraverso i suoni, come le rane e vari tipi di uccelli. L’inquinamento acustico inoltre non si ferma a livello aereo ma riesce anche a raggiungere gli ambienti acquatici.

A produrre inquinamento acustico sono principalmente i trasporti, come le ferrovie o gli aeroporti, ma anche i cantieri, le industrie e alcune attività commerciali. A risultare maggiormente esposti sono i centri urbani.

Con il piano d’azione Zero pollution, la commissione europea ha introdotto degli obiettivi anche per quanto riguarda l’inquinamento acustico.
Specificamente, intende ridurre del 30% il numero di persone che vi risultano cronicamente esposte entro il 2030, rispetto ai livelli del 2017. Un obiettivo che però secondo l’Eea è ancora molto lontano.

In Italia l’inquinamento acustico viene misurato ogni anno da Istat, che rileva sia il numero di misurazioni che vengono effettuate nei vari capoluoghi di provincia o città metropolitana, autonomamente dalle amministrazioni o a seguito di specifica richiesta da parte dei cittadini, che i superamenti dei limiti che vengono riscontrati.

Nel 2021 il maggior numero di controlli è stato effettuato a Milano (per un totale di 127). Segue a distanza Roma con 62. In 14 comuni capoluogo tutte le misurazioni hanno rilevato superamenti dei limiti stabiliti dalla normativa.
Tra le altre è il caso di Firenze, prima da questo punto di vista tra i capoluoghi di città metropolitana.
A Firenze nel 2021 tutte le misurazioni hanno rilevato superamenti. Al secondo posto Napoli con il 97% delle misurazioni e quote più contenute per Catania e Palermo, con meno del 30%.
Generalmente la quota di misurazioni che hanno rilevato superamenti è leggermente diminuita tra 2020 e 2021, in modo più marcato al centro del paese, con un calo pari a 5,4 punti percentuali. Fa eccezione in questo senso il mezzogiorno, dove la percentuale è aumentata di 4,9 punti percentuali.

Ma oltre al numero di controlli e ai relativi superamenti dei limiti, un altro dato interessante quando si parla di inquinamento acustico è il numero di esposti presentati dai cittadini. anche perché all’esposto seguono la verifica e l’eventuale sanzione.

L’esposto è infatti il principale strumento con cui le persone possono difendersi in queste situazioni ed esigere provvedimenti da parte delle amministrazioni locali. Esso viene presentato al comune territorialmente competente, di modo che l’Arpa (agenzia regionale per la protezione ambientale) possa procedere a una verifica e, in caso di constatata violazione, all’imposizione di una sanzione.

Nel 2021 in Italia Istat ha conteggiato più di 2mila esposti per inquinamento acustico: 12,8 ogni 100mila abitanti. 
L’incidenza nel 2020 era stata leggermente superiore: 14,4. In generale il ricorso agli esposti risulta maggiore al nord del paese, e soprattutto nell’area del nord-est (18,2 esposti ogni 100mila abitanti) e minore nel mezzogiorno, in particolar modo al sud (4,6).

Sono quattro i comuni capoluogo in cui gli esposti sono stati più di 30 ogni 100mila abitanti nel 2021 e si trovano tutte le centro-nord.
Si tratta ancora di Firenze (49), Modena (47,9), Verbania (43,5), Asti (36,5), Mantova (32,9), Pistoia (32,4) e Reggio nell’Emilia (32,5).

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