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Il porta a porta, la differenziata e i rifiuti. Una lettera

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Il porta a porta, la differenziata e i rifiuti. Una lettera Il porta a porta, la differenziata e i rifiuti. Una lettera © n.c.
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"Io, cittadino attivo nel mio comune, almeno per il momento dico un no secco alla raccolta dei rifiuti porta a porta. prima di arrivare a farla, dobbiamo che le industrie, la politica, ogni singolo cittadino faccia la sua parte". Inizia così l'interessante contributo che riceviamo da un nostro lettore di Vaglia. Ecco il seguito:

L’industria: ci siamo abituati a vedere un bel packaging e spesso acquistiamo il prodotto proprio perché si presenta bene nello scaffale. E poi esperti di marketing e di packaging studiano contenitori formati da diversi materiali. Un esempio. Una nota marca di pasta italiana è confezionata in scarole di cartone (di colore blu) con una finestrella in cellophane e quindi, prima di gettare l’ involucro negli appositi contenitori dobbiamo dividere i materiali. Il cartone nella carta e il cellophane della plastica. Una operazione che porta via tempo. È proprio utile? Altri involucri di altri prodotti. dobbiamo fare uno studio approfondito, magari utilizzando una lente di ingrandimento, per cercare di capire dove va messo il prodotto. La politica: Ministero competente. Tutti gli involucri dovrebbero essere fatti in monomateria e dovrebbe essere creato un elenco di simboli nazionale (o perché no internazionale) ben visibile che indica il materiale. Esempio c = cartone. Il cittadino: Evitare di acquistare prodotti con il packaging vistoso e assurdo. Fra le altre cose costa di più! Ma vi è mai capitato di accompagnare la vostra moglie a fare la spesa? A me si. Sei borse pesanti di cui solo tre e mezzo di involucri. Racccolta rifiuti porta a porta. ha un costo molto elevato e noi siamo ancora poveri! Da calcoli fatti da persone competenti, la spesa per il cittadino aumenterà di un bel 30%. Da noi la gestione dei rifiuti è affidata a Publiambiente, ma a quale condizione? L'imposizione tributaria e la sua riscossione saranno da lei gestite direttamente. Quindi libero accesso alle banca dati del comune, che dovrà aggiornare continuamente e che dovrà recuperare l'insoluto. E questo è un costo aggiuntivo. E per i cittadini morosi? Chi paga? Naturalmente il comune. E poi siamo sicuri che l’immondizia così raccolta venga effettivamente riciclata? Quanto tempo è che non percorrete la superstrada fi-pi-li? Vicino a Empoli ci sono molte vetrerie con cumuli immensi di vetro raccolto. Ma i cumuli restano sempre alla stessa altezza. È stato sostituito dal pet. Carta riciclata. Costa più della carta non riciclata, rovina le fotocopiatrici, la velocità di stampa è più bassa (non regge il registro). Allora come operare. Migliorare il processo di riciclo rendendolo meno oneroso e non deve rovinare le apparecchiature. È chiaro che il bosco deve essere salvaguardato e il piu’ possibile. Vedo troppe persone, troppe che parlano della raccolta dei rifiuti porta a porta. Bisogna prima creare una coscienza, cercare di fare meno rifiuti (packaging più semplice e facilmente smaltibile). È sicuramente un argomento da affrontare. Ma esistono anche altre priorità. E non ultimo, stiamo studiando tutto, ma perché non lavorare per costruire un’ apparecchiatura che suddivide l’immondizia? G.C.  

 

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Commenti 1
  • Johnnus

    La prima coscienza che dovremmo creare dovrebbe essere quella di NON votare per partiti e uomini politici che propongono i "termovalorizzatori" come soluzione, tutto il resto verr dopo, automaticamente.

    rispondi a Johnnus
    gio 12 novembre 2015 11:49