Il vino conclude un mese di iniziative a Vespignano © n.c.
4 ottobre. Finale quasi col botto per la grande iniziativa Giotto e l’agricoltura che ha impegnato per quasi un mese, a Vespignano, l’Associazione Giotto e l’Angelico. Il quasi non è certo dovuto a mancanze organizzative, ma a quella variabile, impazzita più che indipendente, costituita dal tempo meteorologico. Che certo non ha avuto risvolti tragici come sulla Costa Azzurra, ma per il pomeriggio di domenica non ha permesso ad esempio una esposizione en-plain-air delle opere create, in molti casi appositamente per l’occasione, dagli Artisti dell’Associazione. Però non ha impedito agli intervenuti, numerosi nonostante tutto, di ascoltare la conferenza sul vino tenuta sotto il provvidenziale loggiato da Ivan Mirko Malpaga. Di origine trentina, Ivan ha ereditato nel 2010 i terreni del podere La Matteraia che il padre aveva acquistato nel 1973. Produzione principale mele (cinque ettari di meleto) e olio (1.400 olivi), ma nel settembre 2013 venne inaugurata la nuova cantina. Ivan Mirko Malpaga è venuto alla Casa di Giotto per spiegare con una chiarezza a volte disarmante le procedure per produrre il vino, e per promuovere non tanto i suoi vini, quanto i vini mugellani in senso lato. Più precisamente: i vini prodotti in Mugello, e a difenderli appassionatamente da luoghi comuni ancora duri a morire, primo fra tutti quello secondo il quale in Mugello non si fanno vini decenti, per problemi intrinseci al terreno, al clima e quant’altro. E questo nonostante i riconoscimenti, fatti anche di premi nazionali, che i viticoltori della regione stanno ottenendo ormai da anni. Finale, abbiamo detto. La conferenza di Ivan ha concluso una serie di iniziative organizzate e realizzate grazie alla collaborazione tra l’Associazione Giotto e l’Angelico e il Gruppo agricolo di Vicchio. Sabato 3 ottobre ’15 il Dottor Paolo Pasquali aveva parlato sull’olio. Qualche titolo per farlo lo aveva …dato che la sua azienda olearia di Campestri è riconosciuta a livello internazionale, per tutta una serie di soluzioni innovative di assoluta avanguardia. Questi due incontri sarebbero sufficienti da soli a conferire a Giotto e l’agricoltura un livello qualitativo e culturale non indifferente. Ma Giuliano Paladini, Presidente dell’Associazione, non nasconde la propria soddisfazione per l’esito dell’intera serie di conferenze tenute nell’arco di quasi un mese, e caratterizzate dalla più ampia interdisciplinarietà culturale. Arte, storia, scienza, agraria, biologia, enologia, gastronomia, si sono integrate e completate vicendevolmente in modo organico e razionale per un pubblico numeroso ed attento, e non composto di soli addetti ai lavori. Riassumiamole brevemente, queste conferenze: oltre alle due già citate, quella di Marco Pinelli sui pranzi raffigurati nella pittura da Giotto al ‘400. Quella sui castagneti tenuta dal Dott. Fabrizio Pennacchio. I racconti di Paolo Paron sul mondo contadino friulano. La dott.ssa Licia Giannelli ha parlato sull’apicoltura e il Dott. Luzi, responsabile dell’Orto Botanico fiorentino, ha illustrato le piante del percorso botanico inaugurato il 26 settembre. Il Dott. Maurizio Arduin, tecnico del periodico Vita in campagna, ha raccontato gli animali da cortile ai tempi di Giotto. Insomma, scusate se è poco. Costante e attiva, in queste giornate, la partecipazione del Gruppo Agricolo, specialmente nella persona del suo Presidente Lisandro Razzolini. Il quale, alla fine dell’ultimo incontro, ha proceduto alla spremitura dell’uva precedentemente vendemmiata sul Colle di Vespignano, gentilmente concessa dal Dott. Luca Cateni.


