OK!Firenze

Maggio, tra proverbi e tradizione. Con Alfredo Altieri

  • 3510
Maggio, tra proverbi e tradizione. Con Alfredo Altieri Maggio, tra proverbi e tradizione. Con Alfredo Altieri © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

Maggio riveste molta importanza per la fecondità della natura e non è un caso se anche in tempi lontani venivano celebrati riti volti a propiziare e preservare i raccolti. È vero che in questo periodo, più che in altri momenti dell'anno, si celebra il connubio nel mondo vegetale e animale, è il mese dove si intrecciano gli amori degli animali, che si manifesta con il canto degli uccelli o nel grido degli insetti; mentre il mondo vegetale si rivela riempiendo l'aria di profumi e di pollini fecondi. Tutto ciò coinvolge anche l'uomo che avverte da sempre, questo momento particolare della natura e in epoche remote come il Medioevo si svolgevano le feste di maggio, che si sono tramandate, si può dire, fino ai tempi nostri. Sono riti riconducibili, spesso, ai raccolti delle messi e intesi come simbolo di fecondità della terra ma anche dell'uomo. Una composizione poetica del Duecento dice: “Calendimaggio né chioma di faggio, né canto d'augello, né fior di giaggiolo v'è che mi piaccia, valente donna gaia, fin che un lesto messaggio non riceva...”. Sono tante le tradizioni del periodo specialmente in questo giorno (Calendimaggio), ad esempio in alcune regioni veniva eletta la regina di maggio, espressione e simbolo di fecondità femminile; mentre in altre un re e una regina dove è chiaramente riconoscibile una immagine concreta di fecondità. Ma tornando ai proverbi e ai motti dei contadini mugellani troviamo: Aprile e maggio sono la chiave di tutto l'anno. Nel mese di aprile molte piante si preparano a germogliare e a maggio fioriscono e cominciano a formare i frutti. Maggio fresco e ventoso, rende l'anno fruttuoso. Un clima né troppo caldo né troppo umido favorirà lo sviluppo delle piante e in particolare del grano in un momento delicato della sua crescita. Essere come un bell'acqua di maggio. Indica una cosa utile; a conferma che in un mese asciutto ogni tanto è utilissima una “bella acquata”. Maggio fresco va bene per la fava e per il grano. I baccelli cominciano a formarsi, sono il primo frutto dell'anno e così come al grano giova loro un tempo non troppo caldo. Maggio ortolano. Un clima umido è l'ideale per gli ortaggi, ma la pioggia se in giusta quantità è benefica per tutte le piante. Se piove per l'Ascensione ogni cosa in perdizione. L'acqua che cade in questo giorno pare che sia particolarmente dannosa. Il giorno dell'Ascensione non si muove neanche il pulcino nell'uovo. La tradizione popolare vuole che questa giornata si distingua per una sua particolare sacralità. Si credeva, infatti, che a mezzanotte in punto un angelo benedicesse le acque, le quali assumevano proprietà taumaturgiche per i malati che vi si immergevano. Legato a tale giorno è anche la credenza dell'”Uovo dell'Ascensione”, il quale doveva essere deposto da una gallina nera in tal giorno e le sue “doti magiche” avevano la durata di un anno. Facendo il segno della croce con l'uovo si guarivano i malati, scaldato al fuoco sanava i difetti dei neonati, bonificava le stalle dagli insetti nocivi e via dicendo. L'acqua di maggio fa diventar belle le donne. È un modo di dire accettato pur senza una spiegazione logica, resta il fatto che una bella donna si guarda sempre volentieri! L'inverno a metà maggio, riprende breve ingaggio. Si osserva come la buona stagione vada avanti interrotta da brevi e intensi ritorni di freddo. Ci vuole il sole di maggio. La migliore medicina per guarire dalla tosse, dai dolori, dai geloni e dagli acciacchi dell'inverno è il bel tempo. D'aprile non ti alleggerire, di maggio non ti fidare, di giugno fai quel che ti pare. Anche a maggio come negli atri mesi della primavera c'è pericolo di freddo e il proverbio consiglia prudenza e a non alleggerirsi troppo. Quel che fa maggio si ritrova a settembre. Questo proverbio forse si riferisce al castagno, il quale se fiorisce bene e in tempo potrà dare buoni frutti e già in questo mese, dunque, si può giudicare quale sarà la sua produzione a settembre. Avere più lingua della Pentecoste. Un modo di dire che si riferisce all'opportunista che parla in diverse maniere a seconda dell'interlocutore e delle situazioni che si trova ad affrontare. Il riferimento, anche se si tratta di tutt'altra cosa, è agli apostoli che dopo aver ricevuto lo Spirito Santo nel Cenacolo permise loro di esprimersi in lingue diverse. Una cosa curiosa che vale la pena di ricordare è che la domenica di Pentecoste, chiamata in diverse regioni anche “Pasqua rosa” o “Pasqua delle rose”, in alcune chiese in Italia come in Francia fino dal secolo XII, era uso far piovere durante il canto liturgico eseguito prima del Vangelo rose e fiori sui fedeli. Pare il sol di maggio. Si dice di persona bella, florida, in buona salute. Di maggio ciliege per assaggio, di giugno ciliege a pugno. Si sottolinea come giugno sia il mese delle ciliege. Vanga e zappa non vogliono digiuno. Lavorare la terra richiede energia e a maggio si lavora fino a tardi nei campi e a questo proposito si raccomanda di mangiare roba sostanziosa e molto spesso. Maggio è il mese degli asini e degli innamorati. Anche gli asini hanno la loro stagione dell'amore che è, appunto, in questo periodo. Il richiamo o grido d'amore è quel raglio potente che è una loro prerogativa, al quale rispondono in coro le bestie di questa specie che sono vicine: Da La secchia rapita “e s'udian gli usignoli al primo albore e gli asini cantar versi d'amore”. Voglio terminare con un proverbio che recitava spesso mio nonno Francesco, detto Cecco della Costa, non è legato alla terra ma sprizza, comunque, saggezza popolare. È più facile che una formica mangi un tordo, che nuora e suocera vadano d'accordo. Alfredo Altieri

 

Lascia un commento
stai rispondendo a