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Presentazione di "Maestro Domenico", il libro di Narciso Feliciano Pelosini

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Presentazione di Maestro Domenico, il libro di Narciso Feliciano Pelosini Presentazione di Maestro Domenico, il libro di Narciso Feliciano Pelosini © n.c.
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Sabato 2 marzo 2019, a Borgo San Lorenzo, alle ore 17, presso la Saletta Comunale "Pio La Torre" verrà presentato il libro di Narciso Feliciano Pelosini : "Maestro Domenico" (Solfanelli editore). Porteranno il saluto Jacopo Alberti, Consigliere Regionale, Portavoce dell'Opposizione in Regione Toscana, Matteo Gozzi, Consigliere Comunale di Borgo San Lorenzo e Daniel Vata, studente. Interverranno Alessandro Scipioni, pubblicista - Ascanio Ruschi, giurista - Condirettore di "Soldati del Re" e Pucci Cipriani, giornalista, "Cronista della Storia", Direttore di "Controrivoluzione.

Narciso Feliciano Pelosini (Calcinaia di Pisa 1823 - Pistoia 1896) brillante avvocato, Docente di Diritto Penale, Accademico della Crusca, fu un "risorgimentalista moderato", un conservatore, deputato e, poi, Senatore del Regno d'Italia, eppure, pur accettando l'Unità d'Italia, non gli andava il modo in cui era stata portata a termine, quindi - da buon toscano critico - la "carriera politica" non gli impedì di rilevare i danni dell'invasione piemontese e di rimpiangere "il buon tempo antico" di leopoldina memoria. Utilizzò la letteratura popolare per rappresentare le disgrazie connesse al nuovo regime istituzionale in Toscana (come nel resto della penisola).

Fedele alla sua "coscienza" il Pelosini - sia pur sotto pseudonimo - pubblicò, a proprie spese, una "novella per adulti", un gioiello della letteratura italiana sconosciuto ai più, ovvero Maestro Domenico (questo il nome del protagonista), un onest'uomo, falegname e "maestro" in quanto sapeva leggere e scrivere e metteva questa sua "sapienza al servizio della "comunità".

Maestro Domenico, addormentatosi nel sereno Granducato di Toscana e risvegliatosi nel massonico Regno d'Italia, alla vigilia della presa di Roma, da sincero cattolico, non può che rimanere sconvolto.

La Rivoluzione spesso raggiunge il proprio scopo non solo con pochi grandi eventi violenti, ma anche attraverso continui piccoli passi. 

L'invasione garibaldina e la conseguente discesa dell'esercito piemontese fu preceduta e seguita da una fitta opera culturale e di propaganda, da mode e leggi che contribuirono a cambiare la mentalità della popolazione e che fecero percepire una guerra di aggressione come una lotta popolare di liberazione.

Ma come sarebbe stato percepito il Risorgimento se, anziché in dieci anni, i cambiamenti fossero stati imposti nel giro di una settimana? Tale scenario viene immaginato in questo romanzo, "Maestro Domenico", : il sonno prodigioso del protagonista gli permette un giudizio più obiettivo di quello dato dai suoi compaesani, "mitridatizzati" da uno stillicidio di innovazioni e quindi incapaci di percepirle nella loro reale complessiva portata.

Penso che gli eventuali lettori e coloro che vorranno onorarci sabato 2 marzo con la loro presenza ci saranno grati per questa nostra "scelta".

Ascanio Ruschi

 

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