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Privatizzazioni e servizi pubblici, la riflessione di un lettore: “Da IRI a ENEL, ci hanno promesso efficienza ma hanno tolto diritti”

Il nostro lettore Silvio analizza le conseguenze delle privatizzazioni in Italia: “Scuola e sanità rischiano lo stesso destino”

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Privatizzazioni e disillusione: il punto di vista di un lettore. Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di Silvio, nostro concittadino che con lucidità e preoccupazione ripercorre il processo di privatizzazione in Italia, denunciandone gli effetti negativi e sollevando interrogativi sul futuro dei servizi essenziali. Ecco la sua nota completa:

Tutto è iniziato con le privatizzazioni e lo smantellamento del gruppo IRI.A quel tempo, era imperativo "fare cassa".  Le aziende pubbliche erano percepite come problematiche: i dirigenti non assumevano posizioni chiare, la gestione del personale era carente e l'attenzione era focalizzata principalmente sulla fatturazione di fine anno e sulla verifica degli avanzamenti. I costi dell'energia, del gas, dell'acqua e della telefonia erano decisamente più bassi di quelli attuali; lo storico di ognuno di noi ne è la chiara testimonianza.

Poi ci è stato raccontato che le privatizzazioni avrebbero portato benefici ai cittadini, con minori costi e maggiore efficienza: insomma, un guadagno per tutti. Quante belle fandonie! Perché se coloro che ricoprivano incarichi apicali lo pensavano davvero, c'è da chiedersi dove avessero conseguito le loro lauree. Ciò che è accaduto per società come IRI, ENEL, ITALGAS, SIP e molte altre, ben presto accadrà anche per la scuola e la sanità e per chi non potrà più permettersele, non resterà che raccomandarsi alla divina provvidenza, sempre che esista. Per tutti gli altri, vedo una speranza che, come il lume di una candela, rischia di dissolversi per esaurimento.

SILVIO

 

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