La complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, è durata circa un anno e ha permesso di rinvenire nella disponibilità di un noto imprenditore umbro, le sedici opere d’arte sopra raffigurate. Le indagini sono iniziate grazie al quotidiano e meticoloso controllo dei siti internet di settore e anche, come in questo caso, di immagini relative a palazzi o edifici storici, utilizzate per altri scopi.
Nello specifico, sulla pagina web della struttura ricettiva dell’imprenditore, usata per banchetti e ricevimenti, i militari dello speciale Nucleo hanno notato, affisse alle pareti del salone, due delle tele asportate alla Chiesa di Santa Maria a Vigesimo di Barberino del Mugello (FI).
Data la natura giuridica dei beni ecclesiastici e di quelli appartenenti agli enti pubblici, ovvero il loro essere inalienabili ai sensi dell’art. 54 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, le opere sono state restituite alle Chiese e al Comune ove erano collocate. Inoltre, anche i beni appartenenti a privati sono stati restituiti ai legittimi proprietari o eredi.
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Il risultato di oggi testimonia l’importanza della catalogazione preventiva con immagini e descrizioni dei beni culturali, informazioni che, se fornite in sede di denuncia, alimentano la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, strumento indispensabile ai militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale per recuperare, anche a distanza di molti anni come in questa occasione, beni di cui si erano perse ormai le tracce.