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Vaglia ospita una percentuale di migranti rispetto alla popolazione 10 volte maggiore all'intera Città metropolitana, Borchi: "Serve una ripartizione più equa"

Il Primo cittadino di Vaglia interviene dopo l'ennesimo confronto con la Prefettura. Tutti i numeri degli ospiti dei Centri Accoglienza Straordinari (CAS)

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Migranti Migranti © Pixabay
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Secondo le stime del Ministero dell'Interno, dei 50.000 migranti previsti nel Comune di Vaglia al 15 settembre, circa 8.500 sono destinati all'accoglienza in Toscana; in particolare 615 nella Città Metropolitana di Firenze pari ad rapporto numero migranti ospitati e popolazione, che si attesta allo 0,3 %.

Nel Comune di Vaglia, però, questo rapporto è ben più alto: si parla di una percentuale del 3,3% nel rapporto rapporto numero migranti ospitati e popolazione. E' una percentuale ben dieci volte superiore a quella dell'intera Città metropolitana.

"Infatti, ospitiamo sul territorio comunale circa 70 migranti nel Centro Accoglienza Straordinario (CAS) di Bivigliano, presso l'Hotel Giotto, gestito da Ospitare Srl di Bologna e circa 110 migranti nell'altro CAS, presso l'Hotel Demidoff, gestito dalla Coop. Il Girasole. I contratti dei CAS sono gestiti direttamente dal Ministero dell'Interno con i soggetti gestori, tramite la locale prefettura. Il Comune non vi prende assolutamente parte. ", spiega il Sindaco

"Per questo, all'ultimo incontro che abbiamo avuto con il prefetto, insieme agli altri Comuni della Società della Salute Nord-Ovest (Campi, Sesto, Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Calenzano), di cui Vaglia fa parte, ho fatto le mie rimostranze, stigmatizzando il fatto che la scelta della collocazione dei migranti sul territorio di Vaglia non mi fosse stata comunicata nemmeno informalmente. Il prefetto, dott.sa Francesca Ferrandino, ha assicurato che per l'avvenire istituirà una cabina di regia tra tutti i Sindaci dell'area. Alla buon'ora!", racconta Borchi. 

"Sulla questione immigrazione, restando quindi - continua il Sindaco di Vaglia - sul solo segmento accoglienza, una volta che i migranti sono già sul suolo italiano, pare evidente che è fondamentale che sia attuato un criterio di solidarietà nazionale con la ripartizione equa del carico tra le varie Regioni e all'interno di queste tra tutti i Comuni. Per intendersi, i comuni amministrati dalla Lega devono fare la loro parte allo stesso modo di tutti gli altri (per mia percezione, forse mi sbaglio, questo Governo sta dirottando molti più migranti verso i porti delle regioni e dei comuni amministrati dal centrosinistra). Un'altra considerazione negativa, ma realistica, rivolta al governatore Zaia, ma anche al nostro Giani ed al PD toscano: invece delle strutture di grande concentrazione, bella la loro idea dell'accoglienza diffusa, dispersa su tutto il territorio, in singoli appartamenti (magari con problemi di convivenza nei condomini, come è successo in questi giorni a Scandicci)! Ma se si deve poi ricorrere addirittura a mettere i migranti in un accampamento ( con questo caldo) come sembra sia stato fatto a Figline in questi giorni, perché non si sapeva dove collocare gli ultimi cento arrivati che erano sbarcati a Marina di Massa....forse meglio prevedere e realizzare per tempo centri attrezzati alla bisogna! "

Differenza fra CAS e SAI

I CAS, come indica l'acronimo, sono centri di prima accoglienza, in cui ai migranti è garantito il minimo indispensabile per la sopravvivenza: vitto, alloggio, vestiario, accompagnamento verso gli enti pubblici per obblighi formali (permesso di soggiorno, ecc.).

"Nella scorsa consiliatura, invece,  progettavamo di istituire nel Comune di Vaglia i SAI ( una volta denominati SPRAR): Strutture di Accoglienza ed Integrazione, generalmente con un numero limitato di 25/30 ospiti. Titolari sono i Comuni, che perlopiù li gestiscono con soggetti esterni. Sono centri di secondo livello, dove gli ospiti hanno già espletato le pratiche per la richiesta di protezione internazionale e sono in attesa del loro esito. In questi centri si erogano lezioni di lingua italiana, si fanno corsi di avviamento al lavoro...i migranti non sono parcheggiati, ma coinvolti nella loro integrazione.", illustra Borchi.

La questione degli sfollati dell'Hotel Astor a Vaglia

Oltre ai migranti suddetti, all'Hotel Demidoff sono ospitati anche altri nuclei familiari, che sono stati sfrattati dall'ex Hotel Astor di Firenze, che occupavano abusivamente, a seguito dello sgombero effettuato dopo la scomparsa della bambina peruviana. Sono 18 peruviani e circa 60 rumeni, di cui la metà ancora da arrivare. Questi ultimi sono gestiti dalla Coop. Il Girasole, la CAT, la Caritas per il Comune di Firenze. "Mi sono sentito con l'assessore al sociale di Firenze, Funaro, che mi ha chiamato al telefono, scusandosi per non avermi informato prima, e che mi ha assicurato che la permanenza di questi sfollati sarà limitata nel tempo. Nessuno prenderà la residenza a Vaglia nella struttura di accoglienza. Fattispecie fondamentale in quanto, quando ci sono minori non accompagnati o di famiglie incapienti, è il comune di residenza che ha l'obbligo di provvedere al loro mantenimento.", ha aggiunto poi il Primo cittadino. Un costo importante. Ad esempio il Comune di Vaglia, a fronte di un bilancio per la spesa sociale di circa 360.000 € annui, spende al momento circa 25.000 € all'anno per mantenere in una struttura un nucleo familiare composto da una madre e due figli minorenni. 

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