OK!Firenze

Il decalogo dei residenti di Santo Spirito per fermare la mala movida

Un ritrovo di una trentina di residenti ieri pomeriggio nella piazza simbolo delle notti brave. Idee e soluzioni da portare sul tavolo del sindaco

Abbonati subito
  • 199
Parte dei residenti in piazza Parte dei residenti in piazza © Nadia Fondelli
Font +:
Stampa Commenta

Era caldo e non solo metereologicamente parlando ieri pomeriggio in piazza Santo Spirito dove sotto il primo sole dell'estate 2020 si sono ritrovati in una trentina di residenti richiamati da un semplice tam tam via social per cercare tutti insieme una soluzione alla mala movida.
Un fenomeno che se nelle scorse stagioni aveva assalito la piazza e dintorni, quest'anno dopo il covid e la forzata chiusura in casa appare addirittura devastante per usare un termine forte.

Persone di ogni età che raccontavano la loro storia di disagio ed esasperazione ma che sono lì per cercare soluzioni alle loro notti forzatamente insonni; gli scempi e gli atti di teppismo subiti ogni fine settimana.
Niente cambia raccontano, settimana dopo settimana nonostante le "messe a punto della Prefettura" per cercare di tamponare la situazione.

"Cosa vuole che facciano due poliziotti davanti a trecento ragazzi ubriachi" racconta un residente finestre su via del Presto di San Martino e occhi gonfi di rabbia e insonnia. "Sono i primi poverini quei poliziotti a non voler andare la nel mezzo. A fare 'icche a prendere botte e bottiglie addosso?"

Il conflitto fra residenti e commercianti è palpabile anche durante l'incontro. C'è chi cerca di gettare acqua sulla benzina dello scontro salvo poi scoprire il conflitto d'interesse di essere sì residente ma allo stesso tempo, secondo l'accusa di alcuni, uno dei commercianti che guadagna sull'alcol al fiumi.

Quello che si cerca di mettere a punto è un decalogo programmatico per superare l'emergenza perchè di questo si tratta. Un organizzazione spontanea che parta dal basso e senza comitati o partiti a manovrare i giochi.
Difficile mantenere la calma specie dopo le parole definite deliranti del sindaco Nardella che chiede ai residenti "di non creare tensioni".
Colpiscono le lacrime di Maria Grazia che da sotto la mascherina e nonostante la fragilità dei suoi 80 anni grida forte per il diritto del marito "allettato da sette anni a poter almeno la ser riposare con la finestra aperta d'estate per respirare un po' d'aria dalla sua finestra. Impossibile! - grida - tamburi, stereo a tutto volume, urla" e poi dopo le 4 di notte il via vai delle ambulanze per chi dal sagrato della basilica di Santo Spirito proprio non ce la fa a rialzarsi.

Ogni notte dal giovedì alla domenica è così in Piazza Santo Spritz (come molti l'hanno ribattezzata) e dintorni. Le vie vicine un orinatoio, spaccio in Piazza Pitti a cielo aperto, violenza e teppismo "impossibile - racconta un'elegante signora non fiorentina che ha scelto di vivere in Piazza Pitti - uscire anche a fare un bancomat dopo le otto di sera".

I nodi principali da sciogliere su cui dal primo incontro pare convergono tutti sono tre.
I bagni che non possono chiudere a mezzanotte e soprattutto non possono costare un euro. I commercianti sostengono di essersi proposti per gestirlo e offrirne l'accesso gratuito ai loro clienti ma dal comune dicono invece che al momento i commercianti non hanno formulato nessuna richiesta in merito.

La salvaguardia della basilica offesa e violentata ogni sera da bottiglie, urina, sangue, scritte e atti vandalici. Cancellata come richiesto da padre Pagano sì o cancellata no?

Infine regolamentare le bevute con obbligo di consumazione solo ai tavolini spuntati un po' ovunque - dopo la liberalizzazione in piazza. ci fanno notare - e il conseguente divieto dell'asporto. Difficile sciogliere però il nodo dei venditori abusivi di alcol e di chi arriva in piazza già accessoriato di superalcolici di ogni tipo.

Arrabbiati ma convinti i residenti a ritrovarsi ancora e a marciare se c'è bisogno anche su Palazzo Vecchio. "Il Sindaco non può fare solo l'interesse dei commercianti - sottolineano - lui è il responsabile della salute dei suoi cittadini siamo disposti questa volta ad andare fino in fondo e se necessario chiedere un risarcimento economico perchè sta violando questi nostri sacrosanti diritti".












Lascia un commento
stai rispondendo a