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Barriere architettoniche al Gaddo Cipriani di Borgo S. Lorenzo - La Città Metropolitana rinvia al 2026

La particolare conformazione architettonica dell’edificio non consente soluzioni semplici come montascale o impianti interni...

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Le barriere architettoniche al Gaddo Cipriani Le barriere architettoniche al Gaddo Cipriani © FdI
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La questione abbattimento delle barriere architettoniche del Palazzetto dello Sport “Gaddo Cipriani” di Borgo San Lorenzo per le persone con disabilità torna con forza all’attenzione dell’opinione pubblica grazie all’interrogazione presentata in Consiglio metropolitano da Claudio Gemelli, consigliere di Fratelli d’Italia e Presidente provinciale del partito. Dalla risposta ricevuta emerge con chiarezza che si tratta di una criticità strutturale conosciuta da tempo, legata alla palestra scolastica dell’Istituto “Giotto Ulivi”, e che riguarda l’impossibilità per persone con disabilità di accedere alle tribune. Nonostante la consapevolezza istituzionale e le sollecitazioni ricevute nel tempo, ad oggi nessun intervento risolutivo è stato realizzato.

La particolare conformazione architettonica dell’edificio non consente soluzioni semplici come montascale o impianti interni: l’unica possibilità, come indicato dai tecnici, consiste nella realizzazione di un ascensore esterno, con relativa scala di evacuazione antincendio, da posizionare dietro la tribuna. Il progetto, redatto dall’ing. Emanuele Spacchini, ha già ricevuto in data 7 aprile 2025 il parere preventivo favorevole del Comando dei Vigili del Fuoco di Firenze, ma nonostante ciò, l’intervento è stato rimandato alla prossima programmazione triennale dei lavori pubblici, con gara prevista non prima del 2026.

«Parliamo di un problema noto da anni, che riguarda il diritto fondamentale di accesso ai luoghi pubblici – dichiara Claudio Gemelli –. Le persone con disabilità non possono più aspettare promesse e piani futuri. Servono azioni concrete e immediate. È inaccettabile che una struttura scolastica e sportiva come questa continui a escludere una parte della cittadinanza per inerzia e mancanza di volontà politica.»

La risposta della Città Metropolitana sottolinea come, nonostante gli elaborati tecnici approvati prevedano una superficie accessibile dedicata agli spettatori con disabilità, ancora una volta il tema dell’accessibilità viene rinviato a una fase futura, subordinata alla complessità burocratica e ai vincoli di bilancio.

«L’accessibilità non è una voce di spesa secondaria, ma un dovere civile e morale – conclude Gemelli –. Il nostro impegno sarà vigile e costante affinché non si perda altro tempo: le istituzioni devono garantire piena inclusione, soprattutto in ambito scolastico e sportivo.»

La situazione del Palazzetto “Gaddo Cipriani” rappresenta purtroppo un esempio emblematico di come si possa conoscere un problema per anni senza agire, con il rischio che intere generazioni di studenti, atleti e spettatori siano private del diritto di partecipare alla vita collettiva.

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