
Firenze e il suo Rinascimento: Firenze del 1400, con i suoi uomini più famosi – i Medici, Michelangelo, Leonardo, Botticelli, Brunelleschi e tutti gli altri personaggi famosi di quei giorni – fecero Firenze, unica al mondo, la culla del Rinascimento. Fu per Firenze un incanto che la fece divenire la città più ricca di opere d'arte del mondo, ma di quella filosofia si è perso il senso e oggi Firenze ristagna in una fase grigia e inconcludente. Di quello che potrebbe ancora fare nessuno ne parla e, tanto meno, nessuno se ne occupa. Gli attuali politici non hanno la fantasia necessaria per andare a progettare e predisporre quelle modifiche, anche strutturali, di cui una città come Firenze ha veramente bisogno.
A carattere strutturale, Firenze, con le attuali vie di accesso, è inavvicinabile e invivibile: va con la sua inconcludenza verso il collasso. Dal territorio limitrofo i sindaci del Mugello si riuniscono per chiedere a Firenze di farsi carico dei problemi della Faentina, ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. I problemi veri sono altri. Perché non si chiede alla presidente dell’area metropolitana e regionale di mettere in cima alla lista delle opere da fare urgentemente l’interconnessione della ferrovia Faentina con la ferrovia ad alta velocità?
Che nei pressi di San Piero viaggiano in parallelo per circa 200 metri, e fare una stazione nei pressi per usufruire della ferrovia ad alta velocità per andare a Firenze. Se un giorno si arriverà ad ottenere una stazione che opererà in funzione dell’alta velocità per andare e venire da Firenze in meno di 10–15 minuti, tutto quello che esiste nel Mugello raddoppierà di valore. Un’altra cosa non meno urgente è realizzare una circonvallazione a nord di Firenze, che partendo da Peretola vada verso Castello, passi fra Serpiolle e Careggi, salga su per i Massoni, oltrepassi la Bolognese e la Faentina, passi sotto Fiesole per andare verso Settignano, prosegua per Rovezzano, superi la via Aretina e l’Arno e vada a finire al casello dell’autostrada di Firenze Sud. Una circonvallazione di questo genere farebbe respirare Firenze di un’aria nuova, permettendo ai fiorentini e a quanti abbiano bisogno di spostarsi intorno a Firenze una nuova filosofia di vita.
Un’altra cosa da chiedere è che si cominci a pensare a una nuova bretella autostradale da Barberino a Incisa che, passando dal Mugello, abbia un’uscita o sulla Bolognese o sulla Faentina e un casello a Pontassieve per servire il Casentino. Questa bretella servirebbe per diminuire il transito sull’autostrada tradizionale e sui viali di circonvallazione di Firenze, come in effetti hanno già le città importanti come Milano, Bologna e Roma.
Sarebbe l’ora di cominciare a pensare al territorio del Mugello come a un’appendice di Firenze, un territorio di gran pregio naturalistico dove, se servito da giusti collegamenti stradali e ferroviari, si potrebbero inserire strutture turistiche di pregio per accogliere in maniera logica e decente i turisti che in futuro vorranno venire a visitare Firenze, che rimane la città con la maggior quantità di opere d’arte esistenti al mondo.
È giunta l’ora che i fiorentini smettano di chiedere ai mugellani se nel Mugello ci sono i lupi. Sì, nel Mugello ci sono i lupi, ma sono lupi intelligenti che non danno noia a nessuno e sanno muoversi e apprezzano il Mugello meglio dei fiorentini. Se i fiorentini vorranno tornare ad essere come nel 1400, valorizzando il Mugello come si merita, potremmo ritrovare un nuovo Rinascimento e tornare a offrire a tutto il mondo una città unica.
Bisogna che chi è al potere a Firenze e in Toscana si faccia coscienza di essere un discendente di quel popolo e di quella città dove ebbe inizio il Rinascimento, e operare affinché Firenze torni ad essere la culla della cultura con una capacità e un livello di vita unici al mondo.
Recati Pierluigi