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Giornate FAI - Aperti luoghi bellissimi e inaccessibili

Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 un fine settimana per scoprire e riscoprire sorprendenti tesori d’arte: ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei etc.

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Le giornate del FAI offrono bellissime opportunità anche in Toscana. Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le Giornate FAI di Primavera con la possibilità di visitare ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, e ancora esempi di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani.

Non mancheranno poi itinerari nei borghi e visite in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici, nel solco dell’impegno della Fondazione per la diffusione di una più ampia “cultura della natura”, oltre 750 luoghi in 400 città in tutta Italia.

Saranno visitabili ville, chiese, palazzi storici, castelli, musei e aree archeologiche, e ancora esempi di archeologia industriale, collezioni d’arte, biblioteche, edifici civili e militari, luoghi di lavoro e laboratori artigiani.

 

A Firenze saranno aperte la Fondazione Roberto Longhi nata nel per volere del famoso storico dell’arte che qui raccolse una biblioteca di circa 25 mila volumi, una fototeca di circa 60mila immagini e una estesa raccolta di opere d’arte che annovera numerosi capolavori, tra cui il Ragazzo morso da un ramarro del Caravaggio, il Cristo morto trasportato al sepolcro di Battistello Caracciolo e dipinti di Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Guido Reni.

In un angolo incantato della collina di Fiesole sarà aperta ai visitatori Villa Schifanoia. Appartenuta nel ‘400 alla famiglia Cresci, fu poi acquistata dal ricco imprenditore americano Myron Taylor che la donò a Papa Pio XII e affidato alle Suore Domenicane di Sinsisawa (USA) che gestivano il Rosary College istituto per l’educazione artistica e culturale di giovani ragazze americane di buona famiglia.

Aperto il Palazzo della Banca d’Italia in via dell’Oriuolo, già di proprietà della famiglia dei Pazzi, poi ristrutturato dall’architetto Antonio Cipolla. Spettacolare il grande atrio caratterizzato da un imponente soffitto ligneo a cassettoni in stile neorinascimentale sorretto da quattro colonne in pietra serena, da cui parte il monumentale scalone ellittico.

Aperta anche villa Montalvo o “Alla Marina” a Campi Bisenzio, proprietà di numerose famiglie, fu acquisita nel 1534 da un ramo secondario della famiglia Medici, quello di Averardo per entrare nel 1570 all’interno del patrimonio della famiglia Ramirez de Montalvo da cui prende il nome grazie ad Antonio, nobile spagnolo di molta fortuna gentiluomo di Cosimo de’ Medici e coppiere della moglie che  riadattò la casa creò i giardini e i portici ancora oggi visibili.

 

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