
Il primo a chiedere di fare luce sulla tragica cronologia di eventi è stato il vicepresidente vicario del consiglio comunale fiorentino Alessandro Draghi (leggi qui), ma oggi con lui si allinea trasversalmente tutta la politica fiorentina, toscana e nazionale alla luce della gravità degli eventi.
"Quanto è successo è gravissimo. Serve fare subito luce sull'accaduto e individuare eventuali responsabilità. Non possono essere sempre i più deboli a pagare. Chiederemo di aprire una commissione d’inchiesta, per capire come sia stato possibile e scongiurare che possa accadere ancora. La Regione si costituisca parte civile”. Così si esprime Stefano Scaramelli, presidente del gruppo Italia Viva in consiglio regionale.
Ieri sono stati lo stesso gruppo, con sede ad Udine ma che gestisce numerose Rsa in dieci regioni italiane, tra cui la Toscana, e in Spagna, e l'Asl Toscana Centro a confermare la notizia dei tre decessi (anche se si parla di 4 ma secondo uno dei decessi non è attribuibile a detta della società all'intossicazione) dopo i ricoveri a Santa Maria Nuova e a Ponte a Niccheri, due donne e un uomo, due dei quali di 88 e 89 anni.
Si parla per il momento ancora di presunta intossicazione alimentare e di "cause da accertare" in relazione ai decessi. Gli ispettori dell'Asl e i Nas dei Carabinieri sono al lavoro.
Si sa che 114 anziani su 173 ospiti totali della quattro Rsa coinvolte in provincia di Firenze (tra le quali Villa Desiderio a Settignano, quella di Dicomano e Monsavano a Pelago) hanno avuto sintomi, diarrea e vomito, e che altri sette anziani sono poi stati ricoverati, per fortuna potendo poi tornare alle rispettive residenze.
Le quattro Rsa hanno in comune lo stesso centro cottura, quello della Rsa Monsavano e, per accertare le eventuali cause di intossicazione, sono in corso campionamenti da parte dei tecnici dell'Asl Toscana Centro analisi in particolare su passato di carote, mix di verdure, coniglio e patate e pizza, "sospetti di essere correlati agli episodi in questione", come ha fatto sapere la stessa azienda sanitaria.
Per il centro cottura "sono state riscontrate criticità tali da motivare l’adozione di un provvedimento di sospensione temporanea dell’attività di produzione pasti".
L’esordio della sintomatologia è avvenuto nella serata di domenica 9 febbraio, poi i vari ricoveri, in tre casi terminati purtroppo appunto con altrettanti decessi.
"Esprimiamo il nostro sincero cordoglio, restiamo in attesa di conoscere le effettive cause" dei decessi, "che allo stato attuale non sono state accertate. Abbiamo da subito garantito il massimo supporto e collaborazione a tutte le autorità competenti", ha fatto sapere in una nota il gruppo Sereni Orizzonti, aggiungendo che è stato "affidato l’incarico di svolgere ogni verifica a un perito biologo. Tutte le procedure Haccp sono state correttamente seguite ed il nostro personale, che opera da molto tempo nel centro cottura, è in possesso di tutti i titoli e della formazione necessari. Analisi microbiologiche sulla cucina e sul cibo, da noi svolte un mese fa a Pelago, non avevano rilevato la presenza di alcuna anomalia".
Tantissime ovviamente le reazioni politiche, ieri, quando si è diffusa la notizia. "Un fatto grave che desta preoccupazione. Parliamo di anziani, persone fragili, su cui ci dev'essere un’attenzione sempre altissima. Esprimo a nome mio personale e dell'amministrazione comunale cordoglio e vicinanza alle famiglie delle persone decedute. Siamo vicini anche a tutte le famiglie delle persone coinvolte. Aspettiamo che vengano svolti tutti gli accertamenti necessari da parte degli organi competenti e auspichiamo che si faccia chiarezza velocemente", dichiara la sindaca Sara Funaro.
Di "scandalo assoluto" parla il leader di Italia Viva Matteo Renzi. "Sono morti a Firenze in una struttura che avrebbe dovuto accompagnarli negli ultimi anni di vita e che invece pare essere responsabile della loro morte. Si parla di presunta intossicazione alimentare, ma, quale che sia la causa, questa vicenda è uno scandalo assoluto. Mando un abbraccio alle famiglie delle vittime. E presenterò in Senato una interrogazione parlamentare. Il ministero, la Regione, tutte le istituzioni devono fare chiarezza su quello che è accaduto. Pensare che i nostri nonni, i nostri genitori, debbano morire così fa male al cuore. La politica faccia chiarezza e chi ha sbagliato paghi".
"Siamo sconcertati. Mi auguro che i responsabili e le responsabilità siano individuate nel più breve tempo possibile. Le Rsa sono una grande risorsa del nostro sistema sociale e svolgono una funzione fondamentale per il nostro sistema sanitario però tutto questo non ha una regolamentazione adeguata. Siamo in presenza di strutture spesso vetuste e che offrono servizi non sempre efficienti, pasti compresi. Si 'gioca alla meno', a causa sicuramente degli scarsi finanziamenti che arrivano dalle quote pubbliche ma anche perché il sistema ha bisogno di essere organizzato e regolamentato meglio", invece le parole del consigliere regionale di Fratelli d’Italia e componente della commissione sanità Diego Petrucci.
"Profondo dolore per la morte degli anziani" e la richiesta di "fare immediata chiarezza sulla grave vicenda successa" arriva anche dal consigliere regionale della Lega Giovanni Galli.
"Il sistema - commenta infine anche Dmitrij Palagi di Sinistra progetto comune - così non funziona. Va ripensato, mettendo al centro la dignità delle persone, immaginando la residenzialità assistita come una di più opzioni, immaginando di accompagnare le persone nella malattia e nell'età avanzata anche all'interno delle loro abitazioni. Non si può parlare di questi temi solo quando accade una tragedia, o per fare qualche foto".
“Quanto accaduto nella Rsa di Settignano è di una gravità assoluta." Così Enrico Sostegni, presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale. "Sono certo che la magistratura farà di tutto per fare chiarezza al più presto. Le indagini diranno cosa non ha funzionato ed accerterà le responsabilità. Da parte nostra massima attenzione alla vicenda: anche se stiamo parlando di strutture private, ho chiesto al direttore generale dell’Asl Centro di venire in commissione il prossimo 19 febbraio affinché il Consiglio regionale sia informato pienamente. Gli utenti delle Rsa, le loro famiglie, devono ricevere le massime garanzie che tali episodi non accadano mai più”.
“E' necessario fare massima chiarezza sulle morti avvenute in una RSA fiorentina, a garanzia sia dei degenti che delle stesse strutture. Le RSA sono già sottoposte a controlli da parte delle Asl, quindi della Regione Toscana, pertanto chiederò anche delucidazioni da parte di Regione e Azienda Sanitaria: è un dovere nei confronti delle famiglie dei deceduti, alle quali vanno le mie più sentite condoglianze.
Questa vicenda è dolorosa e angosciante e ci impone di fare una riflessione più ampia. La Toscana invecchia ed occorre pensare ad un modello di assitenza che sia in grado di coprire in modo adeguato le richieste dei cittadini. Inoltre ancora oggi sono tutt’altro che superate le criticità sul tetto alla quota sanitaria; ancora tante, troppe famiglie toscane scontano la lentezza nello scorrimento delle graduatorie” lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Elisa Tozzi.
La procura di Firenze ha aperto un'inchiesta sull'accaduto.