
Un viaggio di lavoro si è trasformato in tragedia. E' quello che ha portato all'omicidio di Barberino di Mugello nel quale Federico Perissi, 45 anni, guardia giurata originaria di Firenze, è stato brutalmente ucciso dal collega Mor N’Diaye, 41 anni, durante una trasferta che avrebbe dovuto condurli in Austria. L’omicidio è avvenuto nei pressi del lago di Bilancino al culmine di una presumibile lite sfociata in violenza incontrollata. A rendere noti ulteriori dettagli al riguardo della notizia di ieri (Leggi qui l'articolo) , il quotidiano La Nazione nell'edizione odierna.
Stando a quanto riportato dal quotidiano fiorentino, secondo le prime ricostruzioni Perissi avrebbe deciso di interrompere il viaggio, insospettito dal comportamento del collega. Dopo aver accostato la vettura – una Toyota Yaris rossa – per farlo scendere, sarebbe stato aggredito. Prima colpito con una pistola scacciacani, poi finito con una pietra. L’intera sequenza sarebbe stata ripresa da una dash cam installata nell'auto.
Mor N’Diaye, nato a Genova ma residente a Campi Bisenzio, sarebbe stato rintracciato e fermato diverse ore dopo a Ferrara, dove avrebbe tentato il furto di un’auto. Sarebbe stato lui stesso a indicare il luogo in cui aveva abbandonato il corpo di Perissi. Con un passato da atleta nelle arti marziali – noto anche con il nome di Jamie Mike Stewart – N’Diaye era stato arrestato pochi giorni prima per reati gravi, tra cui sequestro di persona, detenzione di stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.
Il movente dell’omicidio resterebbe ancora avvolto nel mistero. Al momento gli inquirenti ipotizzerebbero una lite per futili motivi, ma non escluderebbero alcuna pista, compresa quella di un’escalation legata al possesso della pistola, che non sarebbe stata ancora ritrovata.