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Romagnoli: Multipiù la storia infinita

Un lungo commento di Leonardo Romagnoli sull'annosa vicenda del Multipiù a Borgo San Lorenzo

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Leonardo Romagnoli Leonardo Romagnoli © Fotocronache Germogli
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Sulla vicenda del Multipiù di Borgo San Lorenzo abbiamo scritto più volte, e molte altre, Leonardo Romagnoli è intervenuto sull'annosa questione definendola una "vicenda grottesca". Di seguito l'ultimo suo commento:

Il 2 agosto scadono i termini per la presentazione delle domande per l'affitto del Multi + in Viale Kennedy a Borgo san Lorenzo.
Una vicenda che si trascina da anni con aspetti abbastanza singolari e che ora l'amministrazione ha deciso di chiudere mettendo l'immobile sul mercato per un importo di soli 24 mila euro l'anno.
Quando ne fu pensato l'acquisto il Multi + doveva avere una funzione di Centro Direzionale/servizi alla persona e infatti in una prima fase fu destinato a sede delle associazioni di volontariato presenti nel comune, luogo di mostre d'arte e iniziative culturali.

L'amministrazione insediatasi nel 2014 prendendo a pretesto un'ipoteca che la società costruttrice, la Coop Della Casa, non aveva eliminato, decise di svuotare l'immobile come se ci fosse stato una bomba o un imminente pericolo di crollo.
Fu una decisione assurda perché il comune l'immobile l'aveva pagato e con verbale del 19.12.2012 “veniva i messo in possesso dell'immobile” e con atto del 2 aprile 2014 “il Comune di Borgo san Lorenzo assumeva su di sé la responsabilità relativa al godimento dell'immobile anche per eventuale danno a terzi e veniva autorizzato a concedere a terzi l'utilizzo della struttura”.

Poteva la presenza di un'ipoteca impedire l'utilizzo dell'immobile?
C'è stato qualche atto del liquidatore della Cooperativa o di un giudice che obbligava il comune ad abbandonare l'immobile?
No. Secondo me l'immobile poteva continuare ad essere utilizzato per le finalità per cui era stato costruito. Infatti dopo qualche anno nel Multi + è stato inserito il Centro provinciale d'Istruzione per Adulti e durante il Covid anche l'Usca.

Come ho già detto quella scelta dell'amministrazione Omoboni, insieme ad altre, aveva lo scopo di screditare la precedente amministrazione PD (che pur aveva ben 10 consiglieri), cosa che poi non ha impedito al sindaco di aderire allo stesso Pd per ricoprire anche la carica di presidente dell'Unione. Allora si disse anche che c'era stato un danno erariale di cui era stata informata la Corte dei Conti. Corte che non risulta abbia svolto nessuna indagine, quindi o gli atti erano perfettamente regolari (come penso) oppure questa denuncia non è mai stata presentata.

L'anno scorso tutta la vicenda si è chiusa con un atto di mediazione poi approvato anche dal ministero in quanto vi era coinvolta un società in stato fallimentare. Il mancato utilizzo dell'immobile comporterà prima della sua eventuale assegnazione lo svolgimento di importanti lavori di manutenzione. 
Veniamo infine alla decisione di affittare la struttura. Era indispensabile?
Non si poteva valutarne un uso pubblico utile alla collettività?

E' vero l'avviso del comune prevede che “costituisce elemento di eliminazione la mancanza di qualsivoglia interesse collettivo nella tipologia di servizi che si intendono inserire nell'immobile, nonché la mancanza di conformità di detti servizi alla destinazione urbanistica” anche se poi l'assegnazione avverrà sull'offerta più alta rispetto alla base indicata nell'avviso.

Quali sono questi servizi di interesse collettivo? Sanitari, sociali, culturali? Una scuola privata è un interesse collettivo? Studi medici privati sono un interesse collettivo?

Fino ad adesso il Multi+ ha svolto un ruolo importante per lo svolgimento dei corsi di istruzione per adulti che hanno la funzione di promuovere l'alfabetizzazione con il conseguimento della terza media e corsi di lingua straniera e di italiano L2 per stranieri che hanno un ruolo non secondario per l'inclusione sociale e lavorativa.

Al di là della volontà di trovare una nuova collocazione alle attività svolte nell'immobile non era possibile valutare il mantenimento di queste attività magari affiancandole con altre iniziative culturali cercando un cofinanziamento della città metropolitana o dell'Unione?

Leonardo Romagnoli
Consigliere Borgo In Comune

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