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Rottamazione cartelle esattoriali, brutte notizie: così si puniscono i debitori seriali, cosa si rischia

Rottamazione cartelle esattoriali: arrivano possibili restrizioni per i debitori seriali. Ecco le ipotesi allo studio del governo e cosa potrebbe cambiare.

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uomo preoccupato cartelle esattoriali 19082025  okmugello.it uomo preoccupato cartelle esattoriali 19082025 okmugello.it © N. c.
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Rottamazione cartelle esattoriali: nel mirino finiscono i contribuenti recidivi che aderiscono alle sanatorie senza mai completare i pagamenti.

Negli ultimi anni le rottamazioni fiscali sono state viste come un'ancora di salvezza per milioni di contribuenti in difficoltà. Tuttavia, dietro l'apparente spiraglio offerto dalle varie edizioni della sanatoria, si nasconde un problema non trascurabile: moltissimi cittadini aderiscono, ottengono benefici immediati come la sospensione dei pignoramenti, ma poi smettono di pagare dopo poche rate. Proprio questo comportamento ha portato l'Agenzia delle Entrate-Riscossione e il governo a ipotizzare un giro di vite.

La rottamazione quinquies, proposta dalla Lega e ferma da mesi in Parlamento, permetterebbe di rateizzare i debiti contratti tra il 2000 e il 2023 in 120 rate mensili cioè dieci anni. Inoltre, il testo iniziale prevede che si possa saltare fino a 7 rate senza perdere i benefici. Un meccanismo pensato per agevolare chi non riesce a mantenere una regolarità costante, ma che rischia di diventare un incentivo per i cosiddetti “furbetti delle cartelle”.

Rottamazione cartelle esattoriali, che cosa cambia

Secondo i dati forniti dallo stesso Fisco, oltre il 60% dei contribuenti italiani ha cartelle non saldate negli ultimi dieci anni. In più, il 77% delle nuove comunicazioni di pagamento riguarda soggetti che avevano già arretrati nei 3 anni precedenti. Una vera e propria abitudine a non onorare i debiti fiscali.

rottamazione cartelle esattoriali: cosa cambia con la nuova legge

Per limitare questo fenomeno, si discute di escludere dalla rottamazione chi in passato ha aderito senza poi pagare le rate successive . In pratica, i debitori recidivi rischiano di restare fuori dalle agevolazioni future. Una misura che, nelle intenzioni, dovrebbe arginare l'uso strumentale delle sanatorie e aumentare il gettito effettivo nelle casse dello Stato.

Oltre a questo, circola anche l'ipotesi di richiedere un anticipo a chi ha addebiti superiori a 50mila euro, in cambio di uno sconto su interessi e sanzioni. Un compromesso per garantire da subito un recupero parziale delle somme, evitando che tutto si blocchi in caso di insolvenza. Chi rientra nella categoria dei “seriali” dovrà quindi prepararsi all'eventualità di non poter più sfruttare nuove rottamazioni. Significa che i debiti resteranno integri, con l'aggiunta di sanzioni e interessi maturati nel tempo, e che il Fisco potrà procedere con azioni più severe come pignoramenti e fermi amministrativi.

Per chi invece accede regolarmente al piano di rientro, il consiglio è di valutare attentamente la sostenibilità delle tariffe. Una scelta affrettata può trasformarsi in un boomerang, portando a nuove situazioni di insolvenza. Resta quindi da vedere se nella prossima legge di bilancio comparirà una versione aggiornata della rottamazione quinquies, con criteri più rigidi per distinguere i contribuenti in reale difficoltà da chi approfitta del sistema.

Di certo, la linea che emerge è chiara: lo Stato non intende più tollerare comportamenti opportunistici. E per i debitori seriali, la stagione delle sanatorie facili potrebbe davvero essere finita.