In merito alla gestione dell'accoglienza dei migranti richiedenti asilo, il sindaco di Vicchio Filippo Carlà Campa, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sottolineando che il comune di Vicchio già dispone di due tensostrutture della Protezione civile allestite in un campeggio attrezzato. A seguire le dichiarazioni integrali del sindaco:
“La situazione a livello nazionale è critica e le difficoltà di gestione dell’accoglienza sono evidenti. Lo stiamo vedendo in questi giorni con le redistribuzioni di migranti. Domenica, dopo un’intensa giornata alla ricerca di spazi da parte della Prefettura di Firenze in questa particolare urgenza, senza l’oggettivo tempo per riunioni allargate o altro, ci siamo sentiti in dovere di rispondere positivamente alla richiesta di allestire temporaneamente al campeggio due tensostrutture attrezzate della Protezione civile, pronte da utilizzare in estrema necessità, per dare una sistemazione immediata”, precisa il sindaco che aggiunge: “Ci era stato comunicato infatti l’imminente necessità di ospitare 16 migranti e senza strutture disponibili qui e da altre parti, quelle persone non avrebbero avuto dove dormire. Umanità e accoglienza sono parole importanti in questo momento storico”.
“Nessuna tendopoli o mini tendopoli, sono contrario”, mette in chiaro il sindaco: “E ripeto: ci sono due tensostrutture della Protezione civile allestite in un campeggio attrezzato, con servizi igienici e docce. La Prefettura comunque è impegnata insieme ai sindaci nella ricerca di strutture. Stiamo attendendo aggiornamenti, anche sul numero delle persone assegnate, non 16 ma presumibilmente 8”.
Precisa ancora il sindaco Filippo Carlà Campa: "Per noi sindaci questa gestione degli arrivi e dell’accoglienza è inefficace, non dà una giusta risposta al fenomeno e mette in difficoltà i comuni. I sindaci che stanno accogliendo hanno detto in più occasioni che l’attuale gestione dell’accoglienza così com’è non va. Noi riteniamo più efficace e dignitoso il sistema Sai, accoglienza e integrazione, con progetti di accoglienza diffusa, con piccoli numeri sui territori.Il sistema Cas così strutturato presenta numerosi ostacoli che ad oggi non sono superabili se il governo non cambierà approccio, non interverrà in modo diverso. Ma dubito. Manca a mio avviso un serio lavoro preventivo di concertazione, i comuni non possono essere costretti sempre all’emergenza. Noi comunque facciamo la nostra parte, con responsabilità, non ci tiriamo indietro ma bisogna decisamente cambiare".