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Morti nelle RSA per intossicazione alimentare, uno dei decessi sarebbe avvenuto in una RSA del Comune di Pelago

Secondo quanto emerso, il lotto di pasti contaminato per le varie RSA sarebbe provenuto proprio dal centro di cottura di questa struttura per anziani

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Riabilitazione anziani - foto di repertorio Riabilitazione anziani - foto di repertorio © AI Generated
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Secondo quanto riportato dall'edizione odierna del quotidiano La Nazione di Firenze, l'intossicazione alimentare di cui abbiamo parlato nella giornata di ieri - 13 febbraio - avvenuta nella RSA "Desiderio da Settignano" del Gruppo Sereni Orizzonti  a seguito della quale si sarebbero registrati due decessi (Leggi qui l'articolo) riguarderebbe anche la Valdisieve per un terzo decesso. 

Il terzo decesso, confermato nella giornata di ieri dall'Azienda Sanitaria Asl Toscana Centro, infatti, si sarebbe registrato presso una seconda residenza per anziani del gruppo Sereni Orizzonti, l'RSA Monsavano che si trova nella frazione di San Francesco, nel Comune di Pelago, e alle porte di Pontassieve. E' da qui, stando a quanto riportato dal quotidiano, che sarebbe partito il focolaio che avrebbe poi portato anche ai due decessi dell'RSA Desiderio da Settignano. In totale, sono 173 gli ospiti coinvolti, di cui 114 colpiti dalla gastroenterite, su quattro strutture del gruppo. 

Secondo quanto emerso, il lotto di pasti contaminato sarebbe provenuto proprio dal centro di cottura della struttura in via Fortuna a San Francesco, attualmente chiuso per via delle criticità riscontrate. I pasti preparati sono stati distribuiti anche ad altre tre strutture del gruppo, amplificando l’emergenza.

L’inizio dei sintomi risalirebbe a domenica sera, con i primi casi di diarrea e vomito che avrebbero colpito i residenti. Tra le vittime, due erano residenti nella Rsa 'Villa Desiderio' di Settignano, mentre il terzo deceduto risiedeva proprio nella struttura di Monsavano.

Nonostante la gravità della situazione, i familiari degli ospiti e eventuali visitatori sembrerebbero essere stati tenuti all’oscuro dei dettagli. Molti, infatti, avrebbero scoperto il focolaio solo attraverso i media. Una figlia di una delle ospiti, che avrebbe appreso la notizia solo dai giornali, ha raccontato di come la madre, malata di diarrea, fosse stata solo informata vagamente della situazione, senza alcuna comunicazione ufficiale sulle cause. 

Nel frattempo, la struttura ha adottato misure di contenimento, come la sospensione temporanea della produzione dei pasti, ma la situazione rimane tesa. La vicenda solleva dubbi sulla gestione della comunicazione nelle strutture sanitarie e sulla sicurezza alimentare nelle Rsa, spingendo molti familiari a chiedere maggiori chiarimenti sulle cause dell'incidente e sulle misure preventive adottate. L’emergenza resta in corso e le autorità locali sono al lavoro per fare chiarezza sulla vicenda.

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